La pittura romanica in Italia
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Pitture nelle chiese di Santa Maria di Foro Claudio, chiesa di Sant’Angelo a Pianella, Santa Maria Assunta a San Pellegrino a Bominaco, la Cattolica di Stilo, il Duomo di Bari, chiesa di santa Maria del Casale a Brindisi, Duomo di Salerno, Cappella Palatina di Palermo
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Nella chiesa Santa Maria di Foro Claudio (chiamata “L’Episcopo”dagli abitanti del luogo, si trova nei pressi di Ventaroli, vicino Carinola) e nella chiesa di Sant’Angelo a Pianella in Abruzzo, si possono ammirare gli affreschi appartenenti al secolo XII, il cui linguaggio è derivato da quello dei cassinesi, specialisti nella volgarizzazione delle opere sacre con integrazioni di arte fiabesca.
Nel secolo XIII altri interessantissimi cicli d’affresco, come quello realizzato nella chiesa di Santa Maria Assunta (1263) a San Pellegrino a Bominaco di tradizione benedettina, hanno un gusto che si stacca dai precedenti e con il loro linearismo si avvicinano al gotico. Sono espressi in maniera leggermente tardiva, ma con una chiara e netta forza narrativa nell’esporre tematiche della vita di Cristo: storie dell’Antico Testamento e la passione di San Pellegrino.
Nello stesso periodo si può seguire la storia dell’arte pittorica nel Mezzogiorno, sia attraverso eccellenti capolavori su tavola, sia nella miniatura portata avanti con forza dalla tradizione cassinese.
La pala custodita nel Museo di Capodimonte (già nella Pinacoteca di Napoli), realizzata nel tardo Duecento, con una figura solenne ed alquanto allungata della Madonna, recante nella mano sinistra una croce astile, sembra essere disturbata dai forti contrasti di luce ed ombra dei panneggi, in una commistione di gusti bizantini e musulmani tipici delle tradizioni campane, dalle quali fu generata prima che arrivasse lo stile gotico.
Nelle regioni della Calabria e della Puglia sono custodite opere d’affresco di netta influenza bizantina, prive certamente di sfarzosità per il forte attaccamento alle correnti provinciali.
Tra queste spiccano quelle della Cattolica di Stilo e quelle del Duomo di Bari (entrambe appartenenti al Duecento), oltre a quelle realizzate nei primi anni del secolo successivo da Rinaldo da Tarante.
Tra gli affreschi di Rinaldo si ricorda il Giudizio Finale nella chiesa di santa Maria del Casale a Brindisi, realizzato con una maniera un po’ stanca e trattenuta propria del ritardatario.
Nel Duomo di Salerno, in una lunetta e nelle absidi, si possono ammirare mosaici figurativi di gusto bizantino, arte tipica di questo particolare periodo che domina in Sicilia e nel Veneto, particolarmente a Venezia.
In Sicilia l’arte musiva è raffigurata nella seconda metà del XII secolo a Palermo, a Monreale ed a Cefalù.
Nella Cappella Palatina del capoluogo siciliano, con decorazioni di gusto fortemente legato agli ordinamenti bizantini, viene rappresentato, al centro della bellissima cupola, il Pantocrator, radialmente circondato da otto angeli (secondo cerchio), da profeti ed Evangelisti.
Nel presbiterio si possono ammirare le incompiute Storie di Cristo che seguono le dodici feste dell’anno, con decorose icone di taumaturghi dei periodi greci che proseguono con quelli latini nella navata mediana. Sotto queste rappresentazioni vengono narrati gli episodi del Vecchio Testamento e, nelle navate laterali, le Storie degli Apostoli maggiori che spiccano maestosamente nella parete interna della facciata principale, ai lati del Cristo.
Le opere musive del presbiterio della cappella Paladina di Palermo sono le più antiche di tutta la regione (sulla cupola compare l’iscrizione 1143). Il linguaggio è elegante, accademico e tipico dell’arte bizantina.
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