Pittore-scultore-incisore Henri Matisse (Le Cateau-Cambrésis, 31 dicembre 1869 – Nizza, 3 novembre 1954)
Biografia
Henri Émile Benoît Matisse, artista francese, è il più celebre esponente del Fauvismo, il movimento che dette una forte spinta nella nascita dell’Espressionismo.
Tuttavia il linguaggio fauvista rispetto alle coeve crescenti novità tedesche, dai contenuti tragici in cupe atmosfere, risultò una variante «continentale» e solare di quello che poi diventò l’Espressionismo tedesco.
Il vigore cromatico, la vera peculiarità dei pittori fauvisti, che altresì condannavano il decorativismo dell’Art Nouveau e l’evasione spirituale del Simbolismo, è una vera e propria espressione di gioia, che resta una costante in tutta l’opera di Matisse.
Il dipinto per i fauvisti doveva comporsi esclusivamente dal colore: senza dover per forza riprodurre ciò che rappresenta la natura, la scelta del colore e della sua variazione tonale doveva provenire dal profondo dell’anima. Il colore dei fauvisti, affrancato dalla realtà, esprime perciò i vari stati emozionali dell’autore che provengono dall’oggetto che esso sta osservando.
Il movimento fauvista – la prima esperienza moderna che, come già sopra accennato, sorpassa il rapporto tra l’effettivo colore dell’oggetto e quello destinato al supporto pittorico per la sua rappresentazione – fu la prima minaccia per l’Impressionismo francese.
I presupposti delle scelte di questo gruppo vanno ricercate negli influssi derivati dalla pittura di Van Gogh, Gauguin e, soprattutto, Cezanne. Da quest’ultimo trassero il modo di rappresentare le forme – scomposizione e ricomposizione – senza seguire le leggi della prospettiva, e da Van Gogh e Gauguin l’impiego del colore per esprimere le forze interiori.
Il pittore in esame iniziò la sua attività artistica intorno al 1890 a Parigi. Frequentò lo studio del simbolista Gustave Moreau (Parigi, 1826 – Parigi, 1898) e studiò presso l’École des Beaux-arts nella stessa capitale francese. In tale periodo incontrò André Derain (Chatou, 1880 – Garches, 1954), Pierre-Albert Marquet (Bordeaux, 1875 – Parigi, 1947) e Maurice de Vlaminck (Parigi, 1876 – Rueil-la-Gadelière, 1958) con i quali strinse quella sincera amicizia che fece nascere il gruppo dei Fauves. Il primo contatto con il pubblico avvenne al Salon d’Automne nel 1905.
Il linguaggio pittorico di Matisse risulta consolidato già dalla prima fase della sua attività artistica.
Tutte le sue opere si risolvono sul piano bidimensionale, sacrificando al cromatismo effetti di profondità e definizione dei dettagli, che tuttavia viene steso sulla tela con vigorosa ed intensa vivacità mai vista prima in pittura.
Nei suoi dipinti i colori primari, a cui sono accostati i rispettivi complementari, sono stesi senza alcun addolcimento tonale. Tale fatto evidenzia l’intento dell’artista di enfatizzarne il contrasto timbrico.
Alcune opere di Matisse
Natura morta con libri, anno 1890, la sua prima opera, Musée Matisse, Nizza
La tavola imbandita, anno 1897, Collezione privata, Stavros S. Niarcos
Lusso, calma e voluttà, anno 1904, Museo d’Orsay, Parigi
Donna con cappello, anno 1905, Museum of Modern Art, San Francisco
Madame Matisse (conosciuto anche come Ritratto con la riga verde), anno 1905, Statens Museum for Kunst, Copenaghen
Finestra aperta, anno 1905, National Gallery of Art, Washington
Gioia di vivere (oppure Matisse), anno 1906, Barnes Foundation, Merion
Conversazione, anno 1908, Museo dell’Ermitage, San Pietroburgo
La stanza rossa, anno 1908, Museo dell’Ermitage, San Pietroburgo
La danza, anno 1909, prima versione con minori dettagli e colori meno accesi, Museum of Modern Art, New York
Musica, anno 1910, Museo dell’Ermitage, San Pietroburgo
La danza, anno 1910, seconda versione è più vicina alla coloristica fauvista, Museo dell’Ermitage, San Pietroburgo
I pesci rossi, anno 1912, Museo Puškin, Mosca
Nudo rosa, anno 1935, Museum of Art, Baltimora
La camicetta rumena, anno 1940, Centre Pompidou, Parigi
Jazz, anno 1947, illustrazione per Jazz, papier découpé
La tristezza del re, anno 1952, Centre Pompidou, Parigi.