Otto Mueller (Lubawka, 16 ottobre 1874 – Breslavia, 24 settembre 1930)
Otto Mueller nacque a Lubawka il 16 ottobre 1874.
All’età di sedici anni, in controtendenza alle volontà del padre che lo avrebbe voluto ufficiale, Otto iniziò la sua formazione artistica studiando la tecnica della litografia. A venti si iscrisse all’Accademia di Belle Arti di Dresda, che frequentò fino al 1896.
Più tardi fu allievo del pittore simbolista Franz von Stuck (Tettenweis, 23 febbraio 1863 – Monaco di Baviera, 30 agosto 1928), che in quel periodo lavorava a Monaco, dal quale non trasse le aspirate peculiarità che andava ricercando e quindi fece rientro a Dresda.
Nel 1908 si trasferì a Berlino dove conobbe il drammaturgo Gerhard Hauptmann, uno scrittore della casa editrice Fischer-Verlag, e gli espressionisti della Brücke Erich Heckel e Ernst Ludwig Kirchner.
Nel 1909 espose a Berlino presso la Galleria Fritz Gurlitt e l’anno successivo a Dresda alla Galleria Arnold come pittore ospite della “Brücke”, il gruppo a cui aderirà nel 1911. L’integrazione stilistica della Brücke con il suo modo di dipingere segna il vero e proprio inizio della sua attività artistica, dato che molte opere della sua produzione precedente furono distrutte dallo stesso Mueller.
Dal 1910, pur rimanendo affascinato dalle maniere di fare arte della Brücke, sviluppò forme e coloristiche di più personale espressività: nei suoi dipinti la città non appare con scene di strada, di cabaret, di caffè … La struttura compositiva, nonché le forme ed il cromatismo, rimangono ancora legati all’aspetto naturalistico senza tuttavia lasciare in secondo piano l’aspetto introspettivo, sempre carico di espressività. Dal lato puramente tecnico, l’opaca stesura pittorica – spesso presente nelle sue creazioni, che riporta alle raffigurazioni parietali degli antichi egizi – Mueller la otteneva con l’impiego di additivi e collanti diversi dal tradizionale olio di lino.
Il 1910 è per l’artista un anno di grande trasformazione. La sua notorietà incominciò a salire soprattutto grazie ai grandi consensi del pubblico verso il gruppo a cui egli apparteneva, che ormai aveva smesso di accogliere con estrema facilità ogni nuovo artista che avesse soltanto mostrato interesse ad entrare nella comunità. Il gruppo si trasferì poi a Berlino, ove si sciolse nel 1913.
Nel 1911 soggiornò a Friedenau svolgendo spesso la sua attività insieme ad Erich Heckel. Più tardi si recò con Ernst Ludwig Kirchner sul mar Baltico. L’anno successivo, con lo stesso compagno, si trovava a Uniczek, una località presso Praga.
Nel 1913 la Brücke si sciolse e tuttavia l’artista rimase ancora legato ad alcuni membri del gruppo. Infatti nello steso anno raggiunse il Kirchner che soggiornava sull’isola di Fehmarn, sul mar Baltico.
Nel corso della Grande Guerra (1916) l’artista si arruolò come volontario all’esercito (divisione corazzata). L’anno successivo contrasse una grave forma di polmonite che gli compromise per sempre ed implacabilmente la salute. In seguito ai frequenti e lunghi ricoveri ospedalieri, nel 1908, venne congedato dal servizio militare.
Dal 1919 insegnò pittura all’Accademia di Belle arti di Breslavia.
Dalla metà degli anni Venti si incominciano ad evidenziare nei suoi dipinti toni melanconici carichi di quell’espressività fino a quel momento scarsamente accennata. Introdusse altresì nuovi soggetti con paesaggi arcadici e bagnanti, e, soprattutto, mise in rilievo le difficoltà giornaliere degli zingari.
Morì il 24 settembre 1930 a Obernigk (presso Breslau) in una struttura specializzata in malattie polmonari.
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