(Münchenbuchsee, 18 dicembre 1879 – Muralto, 29 giugno 1940)
Ernst Paul Klee, nato in Svizzera da padre tedesco e madre svizzera – entrambi musicisti – è stato un alto esponente dell’espressionismo tedesco. Egli completò la sua formazione con diverse forme d’arte, occupandosi oltre che di pittura – la sua principale predilezione – di musica e poesia.
L’artista contribuì a rendere fecondo l’ambiente artistico del nuovo secolo, che già stava ribellandosi alle rigide regole accademiche, aprendolo a nuove ed ambiziose esperienze.
Fu un grande ritrattista e, tuttavia, per vivere dovette mantenersi anche con l’attività di musicista – suonando il violino – presso l’Orchestra di Berna.
Paul riteneva che l’arte non potesse presentarsi come una semplice e schematica composizione ma come un dialogo sulla realtà. Nei suoi dipinti, infatti, il mondo del reale appare rarefatto, ridotto all’essenziale, talvolta rappresentato con pochi e semplici tratti e in una struttura compositiva altrettanto elementare. La sua insaziabile ricerca lo portava spesso a sperimentare anche i più svariati tipi di supporti pittorici: juta, vari tipi di cartone e anche carta di giornale.
Klee fu anche scrittore. Celebri sono i “Diari”, ove l’artista riportava le sue riflessioni sull’arte e, in particolare, sulle proprie creazioni. Altre opere artistico-letterarie sono: “Nell’interregno”, la “Teoria della forma e della figurazione” (un’integrazione ai suoi insegnamenti), gli “Schizzi Pedagogici” e “Concerto a Colori”, nonché le “Poesie”.
Biografia dell’artista
Paul Klee nacque il 18 dicembre 1879 a Münchenbuchsee, un piccolo comune del Canton Berna, ma a distanza di pochi mesi la sua famiglia si stabilì nella capitale svizzera. Figlio di due musicisti – il padre era professore di musica e la madre una cantante – l’artista divenne anche un eccellente strumentista. Grazie pure all’amore per la musica di Mozart, Bach, Wagner e Beethoven, che dettero un significativo contributo alla sua formazione, egli poté coltivare questa sua passione per tutta la sua esistenza; frequentava spesso e volentieri teatri di vario genere.
Fra il 1898 e il 1901 soggiornò a Monaco nel quartiere Schwabing, ove a quel tempo si concentravano pittori, scultori, musicisti, scrittori e intellettuali di ogni genere: il salotto artistico per eccellenza.
Nella stessa città si iscrisse all’Accademia delle belle arti, ove entrò in contatto con componenti della Jugendstil (corrente che comprendeva svariate espressioni artistiche dell’Art Nouveau) e con Franz von Stuck, il suo professore d’arte.
Nel 1911 conobbe Franz Marc, Auguste Macke e Vasilij Kandinskij, con i quali fondò il “Blaue Reiter” a cui seguì l’importante mostra espressionista di Berlino. Nello stesso anno, nel suo soggiorno parigino, conobbe Robert Delaunay (1885-1941), un noto cubista, che influenzò la sua pittura, soprattutto sulla variazioni cromatiche relative alla luminosità.
Nel 1914, insieme a Louis Moilliet e Macke, si recò in Tunisia soggiornando nella capitale ed a Hammamet. Il viaggio incise profondamente sul suo modo di dipingere, tanto che lo stesso artista arrivò ad affermare di essersi pienamente impadronito della coloristica e di preferire le gamme calde, tipiche delle zone nordafricane.
Allo scoppio della Grande Guerra venne arruolato nell’esercito tedesco, per il quale prestò servizio al fronte per circa tre anni.
Nel 1919 allestì a Monaco di Baviera una mostra personale che ebbe un successo tale da farlo conoscere anche al grande pubblico internazionale.
Nel 1920 Klee fu chiamato dall’architetto Walter Gropius a Weimar per insegnare pittura al Bauhaus. In questa struttura l’artista si dedicò con forte passione alla didattica, trovando il modo migliore di organizzare l’aspetto teorico delle sue peculiarità espressive seguendo percorsi formativi più sistematici: un “insegnamento formale figurativo” basato sull’analisi delle sue opere nella ricerca delle proporzioni, delle forme, delle immagine riflesse e nel trattamento dei colori primari. L’esperienza si concluse a Dessau nel 1931 (ove la scuola fu trasferita nel 1925, rimanendo attiva fino al 1932), dopodiché fu chiamato come docente presso l’Accademia di Düsseldorf.
Nel 1933 al pittore fu impedito di proseguire la propria attività d’insegnamento poiché il regime nazista aveva catalogato la sua produzione come “arte degenerata“. Lasciò quindi la Germania per ritornare a Münchenbuchsee, città natale, dove continuò la sua attività artistica, che via via si faceva sempre più sporadica a causa di una sclerosi sistemica progressiva.
Negli ultimi anni di vita il pittore chiese la cittadinanza svizzera, che non gli fu mai concessa. Soltanto dopo la sua morte, avvenuta il 29 giugno 1940 a Muralto (nei pressi di Locarno), fu ufficialmente considerato cittadino svizzero.
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