Alcune tra le più celebri opere di Modigliani (prima serie)
Pagine correlate: La biografia – Le opere seconda serie – La critica 1 – La critica 2 – La critica 3 – La critica 4 – Bibliografia relativa all’artista.
Dipinti di Amedeo Modigliani: abbiamo scelto, tra le opere di Modigliani, quelle che riteniamo essere le più significative.
I dipinti dell’artista
L’ebrea
La donna effigiata, amica comune di Paul Alexandre e di amedeo Modigliani, era designata da essi stessi con l’appellativo di “l’Ebrea”. Il dipinto, insieme ad altre cinque opere di Modigliani, fra i quali il “Busto di giovane” e l’ “Uomo seduto” (degli altri tre, ad oggi, non si sa nulla), venne esposto, nel 1908, per la prima volta al Salon des Indépendants di Parigi.
Paul Alexandre
Dopo aver eseguito il ritratto al padre di Paul Alexandre, Amedeo Modigliani realizzò il bozzetto preparatorio per la composizione sopra raffigurata e due ritratti dell’amico Paul (uno qui rappresentato e l’altro, di proprietà privata, con il titolo di “Paul Alexandre su fondo bruno”). Le tre opere, tutte con tecnica ad olio su tela, furono dipinte nella residenza dello stesso Paul. Si osservi bene noti la presenza dell’ “Ebrea” sulla parete di fondo, sul lato destro in alto.
Paul Alexandre davanti a una vetrata
Alla stesura del primo catalogo delle opere di Modigliani, il dipinto in esame venne ricordato come il ritratto di “Paul Alexandre davanti a una vetrata”. Diversamente dagli altri ritratti eseguiti per Paul, Modigliani realizzò questo senza che l’amico posasse. È il primo fra tutti i ritratti del pittore che ricorda, per l’allungamento, le sculture raffiguranti le sue caratteristiche “teste”.
Cariatide in piedi
Vai alla descrizione dell’opera Cariatide in piedi
Nel dipinto della Cariatide appare una figura femminile con le braccia alzate, posizionata come a simboleggiare una Cariatide. Qui, Modigliani, invece di ispirarsi all’arte classica Greca, impiega le caratteristiche dell’arte africana. Il quadro appartiene ad un vasto ciclo pittorico di una dozzina di opere, eseguite nel triennio 1911-13. Tale ciclo comprende anche vari disegni preparatori, che vanno parallelamente alla realizzazione delle varie sculture riguardanti lo stesso tema.
Busto rosso
Vai alla descrizione dell’opera Busto rosso
Per il dipinto Modigliani trasse ispirazione, come nella cariatide sopra raffigurata, dall’arte africana (“Scultura Negra”, “Arte extraeuropea”, “Arte oceanica”), che influenzò l’artista nel biennio parigino 1905-06. Il quadro è stato realizzato su tela ma pare doveroso ricordare che altre fonti (fra queste anche Wikipedia) lo indicano come realizzato su cartone.
Ritratto di Diego Rivera
L’effigiato è il pittore messicano Diego Rivera, che si trovava a Parigi nello stesso periodo e più o meno per gli stessi motivi di Modigliani. I due artisti erano assai amici. Di entrambi, gli studiosi di Storia dell’arte ne ricordano i dialoghi, che molto spesso sfociavano in aspre discussioni e, talvolta, in turbolenti litigi. Quello sopra rappresentato è un bellissimo dipinto, soprattutto per l’intensità e l’armonia delle gradazioni cromatiche. La firma di Modigliani appare in alto sulla sinistra. Esiste un’altro ritratto su tela, più o meno delle stesse dimensioni, considerato, però, come uno studio preparatorio. Le due effigi di Rivera e le altre due di Haviland (qui sotto rappresentato) rendono unici tali capolavori in tutta la produzione dell’artista, soprattutto per come viene concepita la gradazione tonale nella vicenda dell’artista.
Ritratto di Frank Burty Haviland
Il dipinto, realizzato ad olio su carta, si presenta con una tecnica divisionista-puntinista. Come sopra accennato, esiste un’altra versione con la stessa posa – ma anche con il medesimo sfondo – ripresa da un punto un po’ più distante (sempre su carta, cm. 61 x 50, considerato come uno studio preparatorio). Le due effigi di Haviland e le altre due di Rivera (si veda anche la pagina precedente) rendono incomparabili tali composizioni con il resto della produzione di Modigliani, soprattutto per la concezione cromatica nella vicenda dell’artista.
Madam Pompadour
Il titolo del dipinto farebbe pensare ad una donna con cognome Pompadour, ma non è così. Il nome viene identificato nella scritta autografa dell’artista posta sulla sinistra, che invece dovrebbe riferirsi al nomignolo dell’effigiata. Si pensa che il ritratto sia stato ispirato da Beatrice Hastings, la donna con cui Modigliani ebbe un’intensa relazione amorosa. Il nominativo “Madame Pompadour” probabilmente le fu dato perché spesso Beatrice portava cappelli di grandi dimensioni, tipo quelli “all’inglese”. La composizione in esame venne per la prima volta esposta nella mostra del 1916, allestita dai pittori Ortis de Zarate e Moïse Kisling nell’atelier di Émile Lejeune. Dalla coloristica, di questo ritratto, come in altre opere di Modigliani dello stesso periodo, emergono influenze cubiste, anche se attenuate da scarse variazioni cromatiche.
Beatrice Hastings davanti a una porta
La sopra effigiata è Beatrice Hastings, la scrittrice con la quale Modigliani intrattenne una appassionata, anche se breve, relazione sentimentale.
L’enfant Gras
Precedentemente il ritratto faceva parte della collezione del celebre mercante d’arte Paul Guillaume. Attualmente è custodito nella Pinacoteca di Brera a Milano, facente parte della raccolta Vitali. Secondo alcuni studiosi di Storia dell’arte, la tela in esame sarebbe da considerare come studio preparatorio per la realizzazione del ritratto di una ragazza. Il titolo “Enfant Gras” è riferito alla scritta autografa dell’artista sulla stesura pittorica, posta in alto a sinistra.
Ritratto di Moise Kisling
Il dipinto ritrae un noto pittore, amico di Modigliani, che si recò a Parigi intorno al biennio 1912-13. Il cognome dell’effigiato appare con la scritta autografa di Modigliani, in alto a destra, a cui segue firma e data. Moïse Kisling era un pittore polacco che frequentò la Scuola delle Belle Arti di Cracovia. Qui, vista la sua forte creatività, i suoi professori lo incoraggiarono ad approfondire indirizzandolo nella capitale francese, culla dell’arte pittorica del momento. Nel 1910 si recò a Montmartre per poi trasferirsi, anni dopo, a Montparnasse. Per saperne di più ingrandire la foto ed entrare nella pagina specifica.
Ritratto di Celso Lagar
Il ritratto di Celso Lagar, sopra rappresentato, è firmato in basso nella zona di sinistra. L’effigiato, un pittore-scultore spagnolo abbastanza celebre che nacque nel 1891 a Ciudad Rodrigo, fu immortalato da Modigliani mentre si trovava in soggiorno a Parigi (1915-16). Celso Lagar è figlio d’arte e la sua prima formazione si forgiò proprio presso lo studio del padre fino all’età di sedici anni, poi continuò a Madrid, presso la bottega d Miguel Blay. Nel 1908 vinse una borsa di studio che consisteva in un corso di scultura a Parigi. Laggiù Lagar si dedicò soprattutto alla pittura ed espose molte sue opere alla Galerie Ashnur. Nel 1913 strinse amicizia con Amedeo Modigliani, la cui influenza ne modificò di molto lo stile. Nel 1915 allestì la sua prima personale presso le Gallerie Dalmau. Fu questo il periodo in cui il suo “planismo” (un movimento spagnolo, che combinava elementi futuristi e cubisti) prendeva forza. Per saperne di più ingrandire la foto ed entrare nella pagina specifica.
Ritratto di Alice
Alice, sopra raffigurata, era una giovanissima ragazza. Nelle opere di Modigliani troviamo spesso ritratti di giovani ragazzi. Il dipinto in esame acquisì pregio per la raffinatezza delle forme e l’armonia delle gradazioni cromatiche, nonché per i gradevoli contrasti. Il nominativo “Alice” deriva dalla scritta riportata dall’artista nella zona alta a sinistra. Identificando nel “Raymond” (quadro sottostante) il poeta Radiguet, si confermò anche l’identità della giovinetta qui raffigurata, di nome “Alice”: Essa era infatti, nonostante la tenera età, l’amante dello stesso Radiguet.
Ritratto di Raymond
In questo ritratto ci sono diversi elementi di solito presenti nelle opere di Modigliani, tra cui la caratteristica configurazione dell’effigiato che sta con un solo occhio aperto. L’artista, infatti, spiegava ai suoi interlocutori che “con uno (occhio) si osserva il mondo, mentre con l’altro si guarda entro se stesso”. Secondo alcune testimonianze raccolte dagli studiosi di Storia dell’arte, tra cui figurano quelle di Salmon e Cocteau, appare verosimile che l’uomo del ritratto sia effettivamente lo scrittore francese Raymond Radiguet, autore tra l’altro di “Le diable au corps” (“Il diavolo in corpo”). Per quanto riguarda il ritratto di “Alice” (come già sopra accennato), la sua giovane amante, è doveroso ricordare che Radiguet … Per saperne di più ingrandire la foto ed entrare nella pagina specifica.
Ritratto di Paul Guillaume seduto
L’uomo ritratto, Paul Guillaume (Parigi, 1891 – Parigi, 1934), era un celebre collezionista d’arte e viveva a Parigi. Modigliani eseguì per lui tre ritratti personali. Anche in questa composizione come in altre opere di Modigliani vediamo l’effigiato con un un occhio aperto ed uno chiuso. Il motivo lo chiarisce l’artista facendo presente in ogni ogni occasione che con un occhio si guarda il mondo, mentre con l’altro si guarda in se stesso.
Nudo sul divano (Almaisa), cm.81 x 116, Proprietà privata, Cleveland (Ohio).
Nudo seduto, 92 x 60 Courtauld Institute Galleries, Londra.
Nudo sdraiato sul fianco sinistro, cm. 89 x 146, Proprietà privata, Parigi.
Nudo seduto su un divano, cm. 100 x 65, Proprietà privata, Parigi.