Biografia di Amedeo Modigliani (seconda parte)
Pagine correlate all’artista: Le opere prima serie – Le opere seconda serie – Le citazioni e la critica (1) – La critica (2) – La critica (3) – La critica (4) – Bibliografia.
(Segue dalla pagina precedente)
Biografia e vita artistica di Modigliani
Lo stato di indigenza in cui Modigliani si trova e l’elevata assunzione di alcool e droghe fanno del pittore un uomo dal comportamento libero da ogni regola: un “maudit” (appellativo che generalmente si affibbia a personaggi di grande talento – “artisti maledetti” – che, incompresi, rifiutano i veri valori della società conducendo uno stile di vita asociale, provocatorio, pericoloso ed autodistruttivo).
Lo stato di salute dell’artista non può che aggravarsi di giorno in giorno. In questa triste fase della sua vita, Modigliani, essendo ancora preso per la scultura, realizza alcune “Teste” (per lo più precedute da studi di Cariatidi), ma dipinge anche qualche quadro per committenze occasionali.
Gran parte del tempo però lo trascorre alla Rotonde e Chez Rosalie, con la speranza di vendere ai suoi frequentatori, sempre con limitati risultati, alcuni disegni.
Nell’aprile del 1913 ritorna nella città natale per passare un periodo di riposo. A Livorno scolpisce alcune “Teste” che poco più tardi, non avendo la possibilità di portare con sé a Parigi, decide – secondo la nota leggenda – di liberarsene gettandole nel canale.
Ritornato nella capitale francese riprende la solita vita sregolata, spesso in compagnia dei suoi compagni preferiti: Zadkine, Ortiz De Zarate, Foujita, Rivera, Soutine, Kisling.
Nel 1914 conosce Paul Guillaume (Parigi, 1891 – Parigi, 1934), un vero intellettuale e collezionista d’arte, allora assai noto nel mercato francese, che decide di acquistare alcuni suoi dipinti e dare impulso alla sua arte.
Nell’estate dello stesso anno il pittore s’innamora della poetessa inglese Beatrice Hastings, con la quale inizia un intenso rapporto sentimentale.
Allo scoppio della guerra, la Francia cambia atteggiamento nei confronti degli immigrati e molti artisti sono chiamati alle armi. Modigliani a causa delle sue precarie condizioni di salute viene riformato e si trasferisce stabilmente da Beatrice in Rue de Montparnasse 53. Qui realizza molti ritratti della poetessa e molti altri dedicati ai compagni, tra i quali Kisling, Frank Burty Haviland, Laurens e Picasso.
La relazione con Beatrice non dura molto a causa di incomprensioni, accesi litigi e frequenti reciproci tradimenti. In Agosto, a breve distanza della fine di quella relazione, l’artista, a causa di un collasso, viene ritrovato in stato di incoscienza presso uno studio al Bateau-Lavoir (Place Émile-Goudeau nel quartiere di Montmartre).
Finalmente nel giugno del 1916 conosce il polacco Léopold Zborowski il quale diventa suo protettore, promotore nonché mercante fino alla fine dei suoi giorni. Già negli ultimi mesi di quell’anno Zborowski è in grado di assicurargli, in cambio di parte dei suoi dipinti, un compenso settimanale. Il protettore, con la moglie Hanka e la loro amica Lunia Czechowska, si trasferisce in un appartamento in Rue Joseph Bara 3, dove Modigliani eseguirà una pregiatissima serie di nudi.
Nella primavera del 1917 conosce la diciannovenne Jeanne Hébuterne, una malinconica e riservata studentessa d’arte, la quale lo fa perdutamente innamorare.
Anche Jeanne corrisponde con grande passione e nasce così un rapporto amoroso che si rivela fin dall’inizio assai diverso da quello precedente. Infatti la sua arte, che risente della presenza della nuova compagna, diventa più limpida, fluente e serena ma, Amedeo, non riuscendo a cambiare il proprio stile di vita, alla fine dell’estate sente peggiorare seriamente la sua salute. Inoltre – poco tempo dopo – l’esposizione di una serie di dipinti presso la Galleria Weill diventa oggetto di grande scandalo: la raffigurazione di un nudo viene considerata come un’offesa al comune senso del pudore, determinando così la sollecita chiusura della mostra.
Nella primavera del 1918, in concomitanza con il bombardamento di Parigi, Jeanne si accorge di essere incinta ed Amedeo sente peggiorare nettamente il suo stato di salute. Zborowski decide di stabilirsi a Cagnes-sur-merin (Costa Azzurra) portando con sé alcuni amici, tra i quali l’artista, la sua compagna, Foujita e Soutine. In luglio Zborowski si sposta col gruppo a Nizza mentre Foujita e Soutine ritornano a Parigi. Il 29 novembre nasce la piccola Jeanne.
Nel 1919, dopo aver subito un furto da cui sono spariti soldi e documenti e quindi impossibilitato ad allontanarsi da Nizza, Modigliani realizza le sue opere sotto il peso di una rinnovata responsabilità nei confronti della piccola Jeanne, della sua compagna e di Zborowski: dipinge quattro paesaggi (gli unici di tutta la sua produzione) e diversi ritratti ove posano bambini del quartiere e, soprattutto, l’amata compagna.
In maggio, avendo ottenuto i nuovi documenti, ritorna a Parigi con Jeanne di nuovo incinta. Sebbene gli accordi con Zborowski siano ulteriormente migliorati creando all’artista migliori prospettive di vita, l’alcool e la droga lo portano ad assumere un comportamento sempre più autodistruttivo.
Nel gennaio del 1920, dopo ripetuti aggravamenti del suo stato di salute, il suo protettore lo fa visitare da un medico che ne chiede l’immediato ricovero. Il 22 di gennaio Amedeo entra in ospedale (Hôpital de la Charité) in condizioni disperate e due giorni dopo muore di meningite tubercolare.
Il 25 dello stesso mese la compagna, ancora incinta (molto prossima al parto), si toglie la vita gettandosi dal quinto piano della sua casa natale.
familiari di Jeanne scelgono una cerimonia in forma privata per la figlia, mentre al funerale dell’artista accorre gran parte di Parigi. Solo nel 1930 i resti di Jeanne verranno tumulati insieme a quelli di Amedeo, nel cimitero Père Lachaise.