Breve biografia di Eugène Delacroix
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Delacroix – Cenni sulla vita artistica
Ferdinand Victor Eugène Delacroix (Charenton-Saint-Maurice 26 aprile 1798 – Parigi 13 agosto 1863), pittore, incisore e saggista francese, si è distinto per aver aderito al Romanticismo e per aver incarnato, insieme ad altri pittori del suo tempo, il “ribelle” artista romantico.
Inizia la sua carriera artistica nel 1815 quando viene accolto nello studio del pittore Pierre Narcisse Guérin, seguace di David (esponente del Neoclassicismo) ed impara copiando opere di Raffaello e Rubens. Due anni più tardi conosce Géricault che ammira profondamente. Solo a partire dal 1818 lavora autonomamente.
Nel 1822 presenta al Salon “La barca di Dante”. Questa sarà la prima di una lunga serie di partecipazioni alla rassegna. A partire dal 1826 intreccia relazioni con i romantici, particolarmente con V. Hugo e A. Dumas.
Partecipa con undici opere al Salon del 1827, fra cui la “ Morte di Sardanapalo”, che fu duramente criticata per la presenza di errori di prospettiva e di disegno, ma testimoniò la scelta ben precisa di Delacroix di rompere con le convenzioni accademiche del tempo.
La “Libertà che guida il popolo” e l’avvicinamento alla musica
Nel 1831 espone al Salon “Libertà che guida il popolo”, con lo scopo di provocare emozioni per i grandi avvenimenti politici che caratterizzano quell’epoca. La tela raffigura i moti rivoluzionari di Parigi del 1830, e pur non partecipando direttamente, si dipinge tra i rivoltosi, per testimoniare la sua adesione agli ideali popolari. Sempre nello stesso anno compie un viaggio in Marocco, che influenzerà la sua arte e ispirerà diverse sue opere.
Diventa amico di Chopin e George Sand nel 1833 e da questa data in poi, tende ad allontanarsi dai circoli romantici privilegiando concerti e l’ascolto di buona musica. Inoltre, proprio in questo periodo della sua vita, riceve l’incarico di decorare diversi edifici pubblici nella città di Parigi.
Il raggiungimento della popolarità
Nell’Esposition Universelle del 1855 le sue opere vengono esposte insieme a quelle di Ingres e finalmente, dopo anni di lunga attesa, riceve il pieno riconoscimento del suo valore artistico.
Nel 1859 partecipa per l’ultima volta al Salon presentando più di trenta opere.
A Delacroix va il merito di aver abolito il concetto tradizionale di bellezza e soprattutto di aver dato nuova vitalità al colore ispirandosi a Paolo Veronese, Rubens e Tintoretto.