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La pittura impressionista (solo un riassunto), oppure si veda la pagina molto più approfondita relativa all’Impressionismo
Il movimento impressionista
La sperimentazione di un nuovo linguaggio
L’impressionismo è nato dalla sperimentazione di un nuovo linguaggio artistico voluta da un gruppo di pittori e non ha origine da dottrine, pianificazioni e manifesti di poetica. Esso scaturisce da una convergenza di intenti che si manifesta in una ben precisa epoca storica ed in una civiltà come quella francese. Un ambiente siffatto da far accettare la diffusione di uno stile semplice, accessibile a tutti e, soprattutto, basato su comuni basi iniziali all’interno del mondo della pittura.
Un momento di particolare gusto
Viene accreditato come un “momento particolare di gusto”. Un periodo che dopo la sua rapida e complessa incubazione nel mondo artistico, fatta di piccoli segnali e pochi accenni, dilaga poi con sempre maggior potenza e maggiore consapevolezza a partire dal 1867.
Le riunioni di alcuni artisti
A Parigi tra il 1860 ed il 1870, un ristrettissimo gruppo di pittori appartenenti a differenti culture artistiche e dotati di caratteristiche personali eterogenee si riuniscono. Si riconoscono così quasi per magia nel perseguire, seppure su strade parallele, una concezione del mondo della pittura in maniera del tutto diversa da quello caratteristico degli ambienti dei Salon parigini. Da questi incontri nasce l’Impressionismo francese.
Il periodo impressionista è assai breve
L’Impressionismo è un movimento che dura pochissimo tempo. Intorno al 1867 tre giovani artisti (diventati poi Grandi), Monet, Pissarro e Renoir si recano ogni giorno sulle sponde della Senna e dell’Oise per dipingere dal vivo i paesaggi. Sono pittori appartenenti al mondo realistico ai quali interessa in modo particolare rendere veri i riverberi della luce sulle cose, ed in particolar modo nell’acqua.
La coloristica viva e piena di movimento
I colori riflessi degli Impressionisti appaiono in continuo movimento ed infondono nell’acqua dei fiumi Senna ed Oise una nuova e luminosa energia. Quei colori suggeriscono ai pittori (Monet, Pissarro e Renoir), l’idea di dipingere la luce attraverso l’accostamento dei colori, senza usare gli usuali toni scuri per riprodurre le ombre. Viene dipinta anche l’aria e le sue variazioni, come la temperatura ed il vento. Tutte le cose in questo genere di pittura hanno un movimento.
Dipingere al di là della teoria del colore
Il bello della pittura impressionista è che l’artista quando dipinge non ha la necessità di conoscere la teoria dei colori complementari per riportare la luce sulle tele. Egli inconsapevolmente schiarisce la sua tavolozza e divide i colori con il solo aiuto dell’intuito. Non si sa di preciso la data di origine del movimento impressionista. Quello che si sa è che nel 1867 già se ne parla.
La prima esposizione dei quadri impressionisti avviene nel 1874. L’evento si trova preceduto da una fase di ricerca molto lunga e piena di problemi. Cinque-sei anni prima Renoir e Monet raffigurarono, ognuno per conto proprio, “La Grenouillère”, una località balneare sulla Senna, ma non la esposero in quell’anno.
Édouard Manet, anche lui impressionista, frequenta con grande passione ma pochi risultati il College Rollin nel 1839. Egli è molto più portato per la pittura. Suo zio lo porta spesso a girare per i musei (soprattutto il Louvre) pagandogli il biglietto di entrata. Il padre non ha piena fiducia nel futuro artistico di Manet e cerca di arruolarlo in marina. Fortunatamente non viene accettato.