La Biografia di Pietro Vannucci (1450- 1523-4)
Pagine correlate: Le opere – Il periodo artistico – La critica – Perugino dalle Vite di Vasari (pdf) – Bibliografia.
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Pietro Vannucci, meglio conosciuto come il Perugino, nasce a città di Pieve intorno al 1450. La sua prima formazione artistica avviene nelle zone di Perugia e più tardi, secondo il Vasari – studiando le opere più rappresentative di Piero della Francesca, che ormai abbondano in gran parte dell’Italia centrale – in modo particolare, Umbria, Toscana e Marche.
Si trasferisce per un certo periodo a Lucca, quindi a Firenze dove frequenta spesso la bottega del Verrocchio.
Viene considerato dagli studiosi di storia dell’arte come uno dei maggiori artisti dell’Umanesimo e come il massimo esponente della pittura umbra del Quattrocento.
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Nel Perugino come del resto, nella pittura umbra in genere, c’è uno stretto rapporto religioso che porta direttamente la ragione al misticismo: spesso sullo sfondo dei suoi dipinti è raffigurato il gradevole ed elegante paesaggio della valle folignana o del Trasimeno, ricca di maestosi castelli circondati da boschi.
Il Perugino viene spesso associato a due grandi esponenti della pittura italiana come Leonardo e Botticelli, perché ha con il primo una certa affinità artistica e talvolta anche intellettuale, mentre con il secondo collabora alla decorazione della cappella Sistina.
Il Perugino si muove in un contesto che è quello appartenente al tardo Umanesimo, e l’arte fiorentina ha un ruolo importante nella sua formazione artistica, a tal punto che gli storici d’arte contemporanea lo considerano, a tutti gli effetti, un maestro d’adozione fiorentina.
Tra le caratteristiche della sua pittura, che lo distinguono dagli altri suoi contemporanei, c’è la conquista della prospettiva atmosferica e la piena coscienza di ciò che è il paesaggio.
Le sue prime opere firmate risalgono all’anno 1478, quando realizza gli affreschi nella chiesa di Cerqueto presso Perugia e l’Adorazione dei magi.
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La sua formazione artistica raggiunge la completa maturità con i lavori di decorazione nella cappella Sistina alla quale sono chiamati i più grandi maestri del tardo Umanesimo come Botticelli, Cosimo Rosselli e Domenico Ghirlandaio. È qui che nasce la sua grande opera: “La consegna delle chiavi a S. Pietro”, dove in un’ampia spazialità contraddistinta da richiami architettonici, che lo avvicinano a Piero della Francesca, si esprimono figure enfaticamente equilibrate, di stile Verrocchio.
A questo, segue un altro momento della sua vita che lo vede muoversi prevalentemente per l’Umbria, e corrisponde al suo periodo più fecondo: è qui che nasce “lo sposalizio della Vergine, Il trionfo della castità e l’Ascensione.
Negli ultimi anni la sua pittura acquisisce uno stile sempre più povero con la ripetizione delle sue passate composizioni di successo. Muore a Fontignano nelle vicinanze di Perugia nel 1523(4?).