L’adorazione dei magi di Velazquez di Diego Rodriguez de Silva y Velàzquez
Sull’opera: L’Adorazione dei Magi, eseguito con tecnica ad olio su tela nel 1619 (dubbio) e misura 203 x 125 cm. Si trova nel Museo del Prado a Madrid.
Sotto i piedi della Madonna, scolpita su pietra si legge la data “1617” o, più concordemente, la data “1619”. Opera ‘familiare’, vale a dire un’opera eseguita essenzialmente con modelli “casalinghi”: se si osservano bene i re si nota una certa somiglianza tra loro perché eseguiti con lo stesso modello (Pacheco, il suocero di Velázquez). Velázquez era solito impiegare il suocero come modello (Ragazza e due popolani, Tre popolani a tavola, Busto d’uomo).
L’origine dell’opera risulta abbastanza controversa: Mentre il catalogo del Museo del Prado (1920) attesta la provenienza all’Escorial, dove l’opera stessa era in precedenza attribuita a Zurbarán, altri studiosi pensano che sia stata realizzata per il Noviziato di San Luigi dei Gesuiti a Siviglia. Altri identificano il primo possessore come un certo don Francisco de Bruna a Siviglia.
Lo schema compositivo dell’opera è chiaro e semplice, ed in esso si intravedono le influenze di Tristan e di Luis de Vergas. Il cromatismo lascia chiaramente intendere l’abbandono di Velázquez delle varie terre per passare al bitume che in precedenza usava con più parsimonia.