Luigi Scrosati (Milano 1815 / 1869)
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Luigi Scrosati
Non frequentò nessuna Accademia ma il suo vigoroso temperamento artistico gli permise un particolare valore per le varie esperienze cromatiche, dimostrate, in una attività dalle reminiscenze tiepolesche.
La sua produzione comprende maggiormente: affreschi, soggetti floreali ed opere di natura morta, come “Il secchio di rame con fiori” (Milano, Collezione privata), con i quali raggiunse un buon successo e calorosi consensi dai due più acuti e penetranti critici del suo tempo: Vespasiano Bignami e Gustavo Botta.
Il cromatismo dello Scrosati fu un prezioso apporto nell’evoluzione della pittura lombarda prima del Cremona e del Ranzoni.
La sua tavolozza si mostrò sempre squillante e nelle ultime opere il colore si fece maggiormente vibrante. Le note più accese dei rossi e dei viola iniziarono a trascolorare nei rosa e negli azzurri.
L’artista milanese decorò il Palazzo Poldi, il Palazzo Litta, La Villa Ghirlanda a Cinisello e Palazzo Serbelloni insieme con il Bertini ed il Podesti.
Un’opera di Luigi Scrosati: