Biografia e vita artistica di Hans Memling (Seligenstadt, 1435-1440 – Bruges, 1494)
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Poche e frammentate sono le notizie biografiche di questo artista.
Esiste molta confusione anche nelle scarse documentazioni, dove diversi nomi vengono indifferentemente attribuiti al pittore: Hausse, Hans, Memling, Memlinc e Hemling. Una fonte abbastanza autorevole è quella di W.H.J. Weale che parla di alcune documentazioni ritrovate nel 1889, dove è registrata la sua morte, avvenuta nel 1494. È probabile che la sua prima formazione artistica abbia inizio in alcune botteghe d’arte di Colonia o Mains e quindi pare abbia frequentato anche lo studio di Rogier van der Weyden.
C’è una leggenda che lo vuole come paziente in cura nell’ospedale di Bruges, perché rimangono le opere per esso realizzate tra il 1479 ed il 1480.
Altri riferimenti ai suoi dipinti, sono quelli che ne descrivono i legami con la corte francese della Borgogna: negli inventari redatti intorno al 1425, si parla del trittico del “Dio misericordioso” realizzato da Rogier van der Weyden, cui anche Memling avrebbe dato il suo contributo artistico come allievo del celebre maestro fiammingo.
Il suo nome compare anche in un elenco di sovversivi, scritto nel 1480 da Massimiliano I d’Austria.
Nel 1477 simula, senza successo, la sua morte. Appartiene a questo periodo l’altare della cappella di Bruges, dal titolo “I sette dolori di Maria”, il più grande fra i suoi lavori, pari soltanto all’Estremo giudizio a lui attribuito, custodito in Polonia nella cattedrale di Gdańsk.
Si conosce la data della sua morte, che avviene l’11 agosto 1494. Altri documenti indicano che Memling lascia agli eredi una cospicua fortuna.