Fra’ Bartolomeo: Pietà con i Santi Giovanni Evangelista, Maria Maddalena, Pietro e Paolo
Sull’opera: “Pietà con i Santi Giovanni Evangelista, Maria Maddalena, Pietro e Paolo” è un dipinto di Fra’ Bartolomeo realizzato su tavola, misura 158 x 199. cm. ed è custodito nella Galleria Palatina a Firenze.
Spostamenti: Chiesa di San Gallo a Firenze; chiesa di San Jacopo tra’ Fossi (attuale chiesa Evangelica Metodista) a Firenze; cardinale Carlo de Medici, Casino di San Marco, a Firenze; collezioni Medicee, palazzo Pitti a Firenze.
Restauro: 1986-88, Opificio delle Pietre Dure (esecutrice Nicoletta Bracci), Firenze.
Trattati, cataloghi e pubblicazioni: ASF, Guardaroba 758 (1666) c. 17r; ASF, Mediceo 5279, c. 45; ASF. Mediceo 5262, c. 55; AGF, (1716-23) n° 79, c. 79; ASF, Guardaroba Appendice 94 (1758) c. 591v; ASF, I. e R. Corte Lorenese 1388 (1771-73), c. 346r e 346v; ASF, I. e R Corte Lorenese 1396 (1793), c. 684; ASF, I. e R. Corte Lorenese 1403 (1809), c, 437; ASF, I. e R, Corte Lorenese 1405 (1815), c. 165; AGF, Ms. 420 (1913), n° 64; Inghirami, 1819, p. 27 n. 9; Id. 1828, pag. 21; Id., 1834, pag. 21 n° 64; Bardi, 1837, I, tavole prive di numerazione; Chiavacci, 1859, pag. 35; Ciaranfi, 1964, pagine 30 e 31; Chiarini, 1988, pag. 26; Serena Padovani in “L’età di Savonarola – Fra’ Bartolomeo e la Scuola di San Marco”, pag. 109, Marsilio Editori, 1996 (fonte delle presenti informazioni).
Ogni “Pietà” raffigura il compianto sul Cristo morto, un episodio posteriore alla deposizione ed anteriore al seppellimento, come riportato sulla Bibbia. Nella presente composizione invece il tema è tratto dal Vangelo apocrifo di Nicodemo (fonti: Weitzmann, 1961, pagina 476; Swarzenski, 1924, pagine 127 e 128; Pinder, 1922, pagina 3), ricostruito con una progressiva modificazione del seppellimento ed integrato da iconografia funeraria romana ed etrusca, altresì da fonti letterarie tipo la “Meditationes vitae Christi” (popolare trattato devozionale di natura spirituale … cosiddetto Pseudo-Bonaventura), o da mistici come San Bernardino da Siena, o da sacre rappresentazioni della Passione (fonti: Thode, 1904; Male, 1904; Male, 1969; Pinder, 1920; D’Ancona, 1891).
Gli autori di queste opere rappresentano la Vergine, dopo la deposizione, che porta il figlio verso il suo grembo accarezzandogli il viso, proprio come faceva quand’egli era bambino. Il motivo deriva dalla voglia del frate pittore di conferire alla composizione lo stimolo per il fruitore alla contemplazione attraverso un’indovinata disposizione spirituale dei personaggi nell’episodio raffigurato. Certamente Fra’ Bartolomeo subiva gli influssi dello storico priore, Girolamo Savonarola.