Filippino Lippi: Affreschi della Cappella Carafa
Sull’opera: Gli “Affreschi della Cappella Carafa” fanno parte di un ciclo di dipinti di Filippino Lippi realizzati intorno al 1489-93 nella Basilica di Santa Maria sopra Minerva. Trattasi di una delle più significative testimonianze della pittura rinascimentale del tardo Quattrocento a Roma.
Le opere raffigurate sono: “San Tommaso d’Aquino in cattedra sopra gli eretici”, “Assunzione”, “Annunciazione col committente presentato da san Tommaso d’Aquino”, “Sibille sulla volta” e “Scene dalla vita di san Tommaso d’Aquino”.
La cappella Carafa, dedicata alla Madonna e a san Tommaso d’Aquino, si trova sul lato destro della celebre basilica e fu costruita, per l’appunto, intorno alla fine del Quattrocento su disposizione del cardinale Oliviero Carafa, diventato famoso per il suo netto dissenso con i Turchi. Infatti dalla Storia di quel periodo si ricava che, nel 1472, alla guida della flotta papale contro quella turca egli uscì vittorioso, annettendo Antalya alla Repubblica di Venezia.
Allora la chiesa di Santa Maria sopra Minerva era amministrata dai frati domenicani, un ordine questo a cui apparteneva lo stesso Carafa, che risiedeva in un palazzo, di sua proprietà, a poca distanza dalla basilica.
Come suggeritogli da Lorenzo il Magnifico (Firenze, 1449 – Firenze, 1492) il cardinale affidò la decorazione della cappella a Filippino Lippi, allora poco più che trentenne, già celebre più per le sue opere, dalle quali si evidenziava grande maestria, che come figlio d’arte.
Per questa serie di affreschi l’artista sospese quelli, già in piena fase di realizzazione, in Santa Maria Novella per la Cappella di Filippo Strozzi, che iniziò nel 1487 e che poi avrebbe portato a compimento, dopo una lunghissima interruzione, soltanto nel 1502.
Da documentazioni esistenti risulta che il 27 agosto 1488, l’artista era già nella capitale con il suo assistente, Raffaellino del Garbo (San Lorenzo a Vigliano, 1466 – Firenze, 1524). Nel 1493, quando papa Alessandro VI visitò la Cappella Carafa, l’intera decorazione era già stata certamente portata a compimento.
Raffaellino doveva occuparsi della la decorazione di un piccolo ambiente limitrofo alla cappella – che avrebbe in futuro ospitato le spoglie del cardinale – raffigurando le “Storie di Virginia” e altri episodi relativi alle tematiche della castità, che ben si adattavano all’austera indole del celebre committente.
Gli affreschi di Filippino Lippi: parete centrale e destra
Decorazione bassa della parete centrale: Annunciazione col committente presentato da san Tommaso d’Aquino.