Filippino Lippi: Cappella Carafa – Assunzione
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Sull’opera: “Assunzione della Vergine” è una raffigurazione di Filippino Lippi appartenente al ciclo di affreschi della Cappella Carafa, realizzata intorno al 1489-91 e custodita nella chiesa di Santa Maria sopra Minerva a Roma.
Tra gli elementi inseriti nella presente raffigurazione, di cui ne presentiamo soltanto la parte alta (la zona in basso è visibile nella foto con l’Annunciazione nella pagina precedente), appare, sul lato destro, anche la prora di una una nave romana con un ramoscello d’ulivo che simboleggia la vittoria di “Oliviero” sui i Turchi.
La nave fu tratta da un rilievo marmoreo (attualmente custodito nei Musei Capitolini) che si trovava da tempo nella chiesa di San Lorenzo fuori le mura, nel quale ogni elemento che la costituiva doveva richiamare, secondo la tradizione romana, il relativo organo del corpo umano. Non a caso sulla prora della nave dipinta da Filippino Lippi si trova un occhio umano.
Lungo il fregio (rimasto visibile solo sulla parete a destra) erano rappresentati vari elementi che richiamano gli incarichi e gli interessi clericali del cardinale Carafa. Sul cornicione è raffigurato lo stemma di Carafa, tenuto da angioletti.
Nella zona alta è rappresentata la scena dell’Assunzione. Alcuni personaggi (apostoli) dipinti in basso ai bordi della pala dirigono lo sguardo del fruitore dell’opera verso il miracoloso evento che si sta svolgendo in cielo. L’Assunzione della Vergine che, su di una nuvola, spinta da angeli, sta salendo affiancata da una lucente mandorla di cherubini e da angioletti che gettano qua e là incenso.
La Vergine è raffigurata in modo tradizionale, ripresa frontalmente, mentre gli angeli musicanti, che la attorniano danzando, risultano dipinti in estrema libertà, scorciati “da sott’in su” imitando nel metodo, come già nelle Sibille, quelli di Melozzo da Forlì in Santa Trinità.
Dei vari angeli, che spingono la nuvola della Vergine, alcuni recano uno strumento musicale, altri un oggetto di altra natura. Trattasi nel primo caso della dotazione di strumenti musicali forniti alle truppe militari dell’epoca, assai rumorosi per musiche assordanti, anziché quelli tradizionali come liuti, organetti, ed archi da “interno”, con suoni più dolci e pacati.
La cornamusa, strumento tradizionalmente militare, in questa composizione è decorata da bande parallele rosse e bianche, simboleggianti allo stemma Carafa ed alle vittorie navali.
Gli angeli attorno alla Vergine conferiscono a tutto l’insieme una vivacissima animosità, con pose e atteggiamenti di grande vitalità, armonizzata da effetti lineari dei panneggi e dei nastri svolazzanti.