Filippino Lippi: Morte di Lucrezia (Palatina a Firenze)
Sull’opera: “Morte di Lucrezia” è un dipinto di Filippino Lippi realizzato con tecnica a tempera su tavola intorno al 1478-80, misura 42 x 126 cm. ed è custodito nella Galleria Palatina a Firenze.
La presente composizione, una delle prime opere di Filippino Lippi, fa coppia con una tavola (si veda la pagina successiva) delle stesse dimensioni e con lo stesso tema, raffigurante le “Storie di Virginia” (Museo del Louvre a Parigi), con la quale, si ipotizza, fosse impiegata alla decorazione di due lati di un cassone, o di un solo lato di due cassoni gemelli.
Tali ornamenti su oggetti di uso comune erano assai in voga in quel periodo a Firenze e se ne ricordano diversi esempi attribuiti allo stesso Filippino, tra cui “Ester scelta da Assuero” custodita nel Museo Condé di Chantilly, ma anche al suo celebre maestro, il Botticelli, con le “Storie di Lucrezia” e le “Storie di Virginia”, rispettivamente custodite all’Isabella Stewart Gardner Museum di Boston e all’Accademia Carrara di Bergamo. Infatti, andando indietro nel tempo, le assegnazioni autografiche della presente tavoletta e della sua omologa del Louvre hanno spesso fluttuato verso l’uno e l’altro artista, che in quegli anni lavoravano nella stessa bottega. Mesnil attribuiva le Storie di Lucrezia al Botticelli e quelle di Virginia a Filippino, sebbene con il Cavalcaselle, già dall’Ottocento in poi si andava affermando l’autografia di entrambe al suo allievo.
La semileggendaria Lucrezia, figlia di Spurio Lucrezio Tricipitino e fedelissima moglie di Tarquinio Collatino, è un celebre personaggio della storia di Roma. Fu stuprata da Tarquinio il Superbo, che la portò al suicidio per la vergogna. Tale episodio creò molto scalpore e sconcerto fra la popolazione romana, che si ribellò al tiranno riuscendo a cacciarlo e instaurando così la Repubblica di Roma.
La figura di Lucrezia diventò un modello di castità e moderazione alle giovani donne prossime al matrimonio, soprattutto nel periodo rinascimentale, per cui è assai facile trovare scene ad essa relative su arredamenti nuziali, su oggetti come – per l’appunto – i cassoni, o su piccole tavole (ceramica o qualsiasi altro materiale) destinate agli ornamenti delle varie sale di ambienti pubblici e privati.
Le scene della tavola in esame sono legate al ritrovamento del cadavere di Lucrezia, subito dopo il suicidio (zona a sinistra), e alle sue esequie (nella parte centrale).
Naturalmente ispirate allo stile botticellieano, sono ambientate in una severa struttura architettonica, classicheggiante, dalle forme ben definite e ritmate in tre principali zone con pieni e vuoti, dove gli episodi si svolgono.