Annunciazione (Accademia di Firenze) di Filippino Lippi

Filippino Lippi: Annunciazione (Accademia di Firenze)

Filippino Lippi: Annunciazione
Filippino Lippi: Annunciazione,  anno 1472, tecnica a tempera su tavola, 175 x 181 cm., Galleria dell’Accademia, Firenze.

Sull’opera: “Annunciazione” è un dipinto portato a compimento da Filippino Lippi, realizzato con tecnica a tempera su tavola intorno al 1472, misura 175 x 81 cm. ed è custodito nella Galleria dell’Accademia a Firenze. 

La composizione in esame fa parte della primissima serie di opere assegnate all’artista, che nel 1472, appena quindicenne, già si trovava come allievo presso la bottega di Sandro Botticelli. questa Annunciazione deriva da quella del padre Filippo (anno 1450, Alte Pinakothek di Monaco di Baviera), ugualmente ambientata in un loggiato che apre su un sobrio giardino (l’hortus conclusus) in stile arcaico.

Come nell’opera del padre anche qui la Vergine è raffigurata in piedi mentre riceve l’annuncio dell’angelo appena arrivato, che l’ha distratta dalla lettura delle Sacre Scritture. A sinistra appare un secondo angelo (si osservi anche qui l’analogia con l’Annunciazione di Filippo) che reca un giglio bianco, uguale a quello tenuto dall’annunciante come offerta alla purezza di Maria. In alto a sinistra appare l’Eterno tra gli angeli che invia la colomba dello Spirito Santo guidata da raggi dorati.

Il Berenson, basandosi soprattutto sulla particolarità della scena, assegnò l’opera al Maestro della Nativitá di Castello, che fu allievo di Filippo Lippi, mentre lo Scharf – primo a riconoscervi due stili distinti: la paesaggistica esterna e l’angelo che appare a sinistra appartenenti al Maestro della Nativitá di Castello e le due figure principali di Filippino – sosteneva che l’artista stesso avrebbe portato a termine l’opera del padre rimasta per decenni incompleta.

La mano di Filippino fu poi sottoscritta dalla critica successiva (la cronologia, espressa dal Salvini e poi confermata da altri eminenti studiosi, è riferita all’anno 1472), mentre quella dell’altro pittore venne poi assegnata a Domenico di Zanobi (Firenze, XV secolo – XV secolo), meglio conosciuto come Maestro della Natività Johnson, con una datazione – relativa a questo specifico intervento – tra il 1460 e il 1472.

Qualche studioso di storia dell’arte assegnava invece il secondo stile al Maestro di San Miniato, ma tale attribuzione non fu sostenuta e venne subito scartata in favore dello Zanobi, che fu allievo di Filippo Lippi.

Escludendo le citazioni, facilmente riconoscibili, la riproduzione dei contenuti di questo sito web, anche eseguita soltanto in parte, è vietata.

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.