Andrea del Castagno: Crocifissione e santi
Sull’opera: “Crocifissione e santi” è un dipinto autografo di Andrea del Castagno realizzato con tecnica a fresco su muro (attualmente “staccato”) nel 1440-41, misura 355 x 285 cm. ed è custodito nell’Ospedale di Santa Maria Nuova a Firenze.
L’opera viene citata nel Libro di Antonio Billi, dall’Anonimo Magliabechiano e dal Vasari (1568), che testimoniano una consolidata autografia di Andrea del Castagno.
Il Berti accostò la composizione agli affreschi di San Zaccaria a Venezia, realizzati subito dopo (1442). Tali decorazioni convinsero lo studioso di storia dell’arte che alla Crocifissione avesse lavorato anche lo stesso collaboratore che aiutò Andrea nella chiesa veneziana: Francesco da Faenza.
Nei giorni dello stacco un incendio devastò la parte inferiore dell’affresco, per cui si rese necessario un reintegro della stesura pittorica, che Tintori fece fare impiegando come campioni le foto d’archivio meno recenti. Lo staccato della sinopia, che è alquanto lacunoso, viene custodito nei depositi della soprintendenza.
Attorniata da una cornice, simulata con un’architettura classicheggiante, appare la Crocifissione affiancata dai personaggi tradizionali: Maria, la Maddalena inginocchiata e Giovanni, con ai lati i due santi monaci Benedetto da Norcia e Romualdo. Il primo è il fondatore del monachesimo occidentale, mentre il secondo, fondatore dei Camaldolesi.
Il tratto, soprattutto quello dei contorni delle figure, concitato e nervoso, evidenzia espressivamente i personaggi, tanto che alcuni studiosi parlano di “realistica esasperazione”.