Cristo in casa di Marta e Maria di Jan Vermeer
Sull’opera: “Cristo in casa di Marta e Maria” è un dipinto prevalentemente attribuito a di Jan Vermeer, realizzato con tecnica a olio su tela nel 1664-65, misura 160 x 141 cm. ed è custodito nella National Gallery of Scotland ad Edimburgo.
La firma di Vermeer, che venne portata alla luce nel 1901, si trova sullo sgabello nel lato inferiore sinistro della tela.
La composizione, verso la fine dell’Ottocento fu acquistata nella contea di Bristol (Gran Bretagna) da un mercante di mobili al prezzo di 8 sterline. Più tardi apparteneva ad Arthur Leslie di Londra che la cedette – sempre nella stessa città – alla Forbes & Paterson, una casa antiquaria (dove, appunto, si scoprì la firma dell’artista). Questa la cedette a W. A. Coats di Skelmorlie Gasile (Scozia), i cui eredi la donarono alla National Gallery of Scotland di Edimburgo.
Il tema fu tratto dal Vangelo secondo San Luca (X. 38), per cui è possibile l’identificazione distinta delle due donne, così disposte: Maria in primo piano e Marta al di là della tavola. A tal proposito alcuni studiosi vollero assimilare l’immagine di Maria con quella inginocchiata nella “Toeletta di Diana” (conosciuta anche come “Diana e le ninfe”) e, quindi, identificarne anche la modella, moglie dell’artista.
Per quanto riguarda il Cristo, alcuni studiosi – di varie epoche – indicavano un precedente della sua figura in quella della “Morte di San Giuseppe” di Andrea Vaccaro (1604 – 1670) custodita nelle Gallerie di Capodimonte; altri confronti furono fatti con i dipinti di Erasmus Quellinus (1607-1678) ed Alessandro Allori (1535 – 1607).
Dopo il rilevamento della firma, l’autografia del Vermeer fu universalmente accolta dagli studiosi, tranne che dallo Swillens, il quale avanzava riferimenti a Johann van der Meer di Utrecht, indicando due dipinti nel Museo di Varsavia.