I quadri dei grandi Pittori del Passato dalla N alla R
Oltre 7000 capolavori da godere: le opere che hanno fatto la storia dell’arte
Le Madonne più belle e significative nella storia dell’arte
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Elenco dei Pittori
Pittori lettera N-P
Nolde (Emil Nolde): Emil Hansen, meglio conosciuto come Emil Nolde, occupa una sua specifica posizione nell’arte espressionista tedesca. Viene considerato come il più isolato ed introverso fra tutti, che con fermezza ha portato avanti senza interruzioni, o ripensamenti, il suo linguaggio stilistico.
Palma il Giovane: Giacomo Negretti , detto Palma il Giovane (Venezia, 1544/1550 – Venezia, 14 ottobre 1628) nacque a Venezia tra il 1544 e il 1550 da Antonio Palma, pittore e Giulia de’ Pitati, nipote di Bonifacio de’ Pitati.
Paolo Uccello: Nell’affresco del Diluvio talmente era gremito lo spazio con ostentazioni di abilità nella prospettiva e nello scorcio, che in luogo di suggerirci i terrori d’un cataclisma, ottiene, al più, di farci pensare alla gualchiera di un mulino. B. Berenson, The Fiorentine Painters of the Renaissance, 1898
Parmigianino: Il Parmigianino, uno dei principali esponenti della pittura manierista, oltre che abile ritrattista è stato un ottimo incisore ed uno fra i primi ad impiegare la tecnica dell’acquaforte, di cui ne fu il più grande interprete di allora. Anche le sue incisioni, quindi, contribuirono a diffondere oltralpe la sua celebrità ed il suo stile.
Pechstein (Max Pechstein): In un primo momento la ricerca dell’artista era orientata verso gli impressionisti. Più tardi invece, dopo aver incontrato Heckel della Brücke la sua pittura diventò sempre legata all’Espressionismo La sua coloristica è brillante acceso ma allo stesso tempo temperata. Pechstein si distingue dagli altri espressionisti con uno stile meno violento e meno drammatico.
Pellizza da Volpedo: L’artista, essendo sempre in una assidua ricerca di un suo linguaggio e di una sua tecnica, lascia gradatamente la “pittura ad impasto sulla tavolozza” per entrare in un mondo tutto nuovo stendendo i colori puri sui supporti come dettato dalla tecnica del Divisionismo.
Perugino: Sarebbe troppo il dire che il Perugino sia stato sfacciatamente seguace di Piero della Francesca, anche quando collaborava alla realizzazione della celebre serie delle storie di San Bernardino che dal grande artista traggono, più che altro una caratteristica qualità lattea della luminosità: così ne parla R. Longhi nel 1927
Pablo Picasso: È straordinaria, la tristezza sterile che grava sull’intera produzione, già tanto nutrita, di questo giovanissimo : Picasso, che ha cominciato a dipingere prima ancora di aver imparato a leggere, sembra aver ricevuto la missione di esprimere col pennello tutto ciò che esiste (Charles Morice).
Piero della Francesca: Si è paragonata l’arte di Piero alla musica di Mozart e alla poesia di Wordsworth. Ma la sua capacità di abbracciareil mondo con uno sguardo può essere raffrontata anche al talento di Tolstoi. (M. Alpatov, in Commentari, 1963.
Pietro da Cortona: Parte da una preparazione fiorentina nel periodo in cui Firenze è chiusa in se stessa ed indifferente ai cambiamenti caravaggeschi e carracceschi, che stanno prendendo il sopravvento in Italia. Pietro, attratto da questi cambiamenti, intraprende la sua avventura viaggiando verso Roma.
Pinturicchio: Preparato sia nell’arte della pittura su tavola che in quella a fresco, nonché in quella miniata, il Pinturicchio è considerato un artista completo. Queste importanti peculiarità gli consentirono di lavorare negli ambienti di alcuni dei più prestigiosi personaggi dell’epoca.
Pisanello: Aulico pittore innamorato della poesia nordica che guarda con un certo distacco alle forze nuove che si affacciano alla ribalta della pittura del suo tempo, ma che non rimane tuttavia indifferente al pulsare dei nuovi fermenti. E. Sindona nel Pisanello 1961
Pissarro: … Nel 1842 si trova in Francia per studiare presso il collegio di Passy. Non appena rientra nella sua terra natia nel 1848, Pissarro si mette a lavorare insieme a suo padre per quattro lunghi anni, poi prende la decisione di partire per il Venezuela con ad un altro pittore Fritz Melbye (danese :1853-1854). Nel 1855 Fa ritorno in Francia trasferendosi Parigi alla quale rimarrà attaccato fino al giorno della sua morte (novembre 1903).
Pittori (gruppi di artisti)
Espressionisti: Erich Heckel, Ernst Ludwig Kirchner, Karl Schmidt-Rottluff, Otto Mueller, Max Pechstein, Wassily Kandinsky, Franz Marc, August Macke, Gabriele Münter, Alexej von Jawlensky, Marianne von Werefkin, Ernst Paul Klee, Paula Modersohn-Becker, Emil Nolde, Christian Rohlfs, Ernst Barlach, Wilhelm Lehmbruck, Lyonel Feininger, Ludwig Meidner, George Grosz, Otto Dix.
Impressionisti: Il collegamento porta alla descrizione dell’Impressionismo, quindi ai suoi principali interpreti Monet, Pissarro, Renoir, Sisley, Manet, Cézanne, Degas.
Pittori lombardi: Bazzaro Leonardo, Barbaglia Giuseppe, Bertini Giuseppe, Bianchi Mosè, Canella, Bouvier P. Giuseppe, Carcano Filippo, Conconi Luigi, Carnevali Giovanni il Piccio, Cornienti Cherubino, De Albertis Sebastiano, Cremona Tranquillo, Dell’Orto Uberto, Federico Faruffini, Francesco Didioni, Francesco Filippini, Gignous Eugenio, Gola Emilio, Hayez Francesco, f.lli Gerolamo e Domenico Induno, Inganni Angelo, Mancini Carlo, Migliara Govanni, Palagi Pelagio, Ranzoni Daniele, Scrosati Luigi, Tallone Cesare, Trecourt Giacomo.
Macchiaioli: I pittori macchiaioli mostrano chiaramente quella che è la vera vena poetica dell’arte pittorica italiana dell’Ottocento. Questo senso poetico e sentimentale, questa capacità di una figura raccolta, questo saper cogliere all’istante un impressione della natura immersa e pacata.
Scuola di Posillipo: La Scuola di Posillipo viene istituita verso il 1820 e nasce dai frequenti incontri che avvengono nello studio d’arte di Anton (Antonio) Sminck van Pitloo, un pittore di origine olandese appartenente alla corrente vedutista, ormai residente a Napoli da qualche anno. Proprio nel suo atelier avvengono i primi insegnamenti ai giovani pittori.
Pittori veneti 700-800-900: Bagnara F, Bezzi Bartolomeo, Bison Giuseppe Bernardino, Borsato G., Brass Italico, Bresolin Domenico, Caffi Ippolito, Casa Giacomo, Chilone Vincenzo, Ciardi Guglielmo , Dall’Oca Bianca A., De Maria Mario ovvero Marius Pictor, Favretto Giacomo, Fragiacomo P., Grigoletti Michelangelo, Hayez F., Laurenti Cesare, Lipparini Ludovico, Matteini Teodoro, Migliara Giovanni, Milesi Alessandro, Molmenti Pompeo Marino, Nani Napoleone, Nono Luigi, Politi Odorico, Schiavoni Felice, Selvatico Lino, Tominz Giuseppe, Tito Ettore.
Simbolisti francesi dell’800-900: Anquetin Louis, Bernard Emile, Bonnard Pierre, Carriere Eugene, Denis Maurice, Gauguin Paul, Grasset Eugene, Lacombe Georges, Maillol Aristide, Moreau Gustave, Mucha Alfonso, Puvis de Chavannes Pierre, Ranson Paul, Redon Olidon,Poussel Ker-Xavier, Seurat Georges, Sérusier Paul, Henry Toulouse-Lautrec, Vallotton Felix, Vincent Van Gogh, Vuillard Edouard.
Pittori della Scuola di S. Marco: la scuola di s. Marco fu istituita da Fra’ Bartolomeo nell’omonimo convento nel periodo in cui il priore e grande predicatore, Girolamo Savonarola (Ferrara, 1452 – Firenze, 1498), riusciva ad affollare le chiese e le piazze con sue questioni morali. Fra’ Bartolomeo, già prima di farsi frate, frequentava il convento (attualmente Museo di S. Marco a Firenze).
Pollaiolo (Antonio Benci): Il Pollaiolo spazia con disinvoltura dall’oreficeria alla pittura e alla scultura con una espressività unica che solo lui può esprimere
Pontormo: L’avventura düreriana del Pontorno non appare […] il fatto insueto, che era stato ragione di scandalo agli stessi contemporanei, ma quasi la conseguenza, sia pure portata fino ai limiti più arrischiati, di quella rivoluzione figurativa che aveva dato nei cartoni per le Battaglie, eseguiti da Leonardo e da Michelangelo nel primo decennio del secolo, i grandi paradigmi di un linguaggio nuovo. L. Becherucci in l’Enciclopedia universale dell’arte.
Poussin: Si è tanto detto che è il più classico fra i pittori, che si resterà sorpresi di vederlo trattare in questo saggio come uno degli innovatori più audaci che la storia della pittura presenti. È capitato nelle scuole manieriate dove il mestiere era preferito alla parte intellettuale dell’arte. Ha rotto con tutte queste falsità, essendoci portato dalla sua inclinazione naturale e senza partito preso. Delacroix in “Moniteur Universel” 1853
Raffaello: Egli è l’artista che raggiunge la vetta più alta dell’armonia e della bellezza nel campo della pittura. Raffaello nasce ad Urbino nel 1483. Non ha né le agitazioni, né il nervosismo di Leonardo e nemmeno la turbolenta inquietudine di Michelangelo ma, completa pacatezza e un celestiale stimolo, sono le sue doti principali che lo guidano nella realizzazione di eterni capolavori.
Pittori lettera R
Reni Guido: Bologna 1575-1642, di cultura manierista stile Annibale Carracci. Guido Reni è considerato, in questo particolare periodo, un emulatore di Raffaello Sanzio e maestro perfetto. Pittore capace di grande riflessione e capace soprattutto di trasformare a propria misura e con grande equilibrio insegnamenti contrapposti gli uni agli altri; Le sue opere hanno una versione classicista caravaggesca nella Crocifissione di Pietro…
Renoir: Con Monet, suo amico d’avventura, condivide gli entusiasmi e le umiliazioni dell’impresa impressionistica. Nonostante il suo carattere, assai distante da quello di Monet, egli dipinge fianco a fianco con lui nelle lunghe ed appassionanti sedute “en plein-air”. Per un certo periodo lavorano assieme riportando sui supporti telati le stesse tematiche, gli stessi stati emotivi e gli stessi “attimi” della giornata. Il suo stile è espressivo incredibilmente profondo.
Rembrandt: La sua sensibilità artistica, che perde sempre più concretezza acquistando celebratività, va controcorrente rispetto alle tradizioni ormai ramificate nella cultura olandese ed assume una rigida e misteriosa grandezza soprattutto nelle incisioni.
Rohlfs Christian: L’artista, a differenza della maggior parte dei precursori dell’Espressionismo, armonizzava la coloristica con una franchezza e una dinamicità fino ad allora sconosciute, grazie alle quali riusciva a conferire ai suoi dipinti un certo vigore, sempre accompagnato da forte tensione.
Rossetti Dante Gabriel: nel 1848 fondò il movimento dei Preraffaelliti (corrente appartenente al periodo della cosiddetta “pittura vittoriana” dell’Ottocento, riferibile in un certo modo al Simbolismo) insieme a William Hunt, John Everett Millais e Ford Madox Brown.
Rosso Fiorentino: uno dei massimi esponenti degli “eccentrici fiorentini”, appellativo che bene calzava ai pionieri del Manierismo
Rousseau il Doganiere: Purtroppo, il gusto, il senso della misura e tutto quanto forma il talento, gli mancavano. Diceva: “Si sostiene che sono un primitivo”, e ne era molto fiero. Avendo preso parte alla spedizione militare nel Messico, aveva conservato un ricordo indimenticabile della straordinaria vegetazione vista laggiù. Era ossessionato dall’idea di metterla nei dipinti dove meno ci si aspettava di trovarla. … N. N., Necrologio, “Le Mercure de Franco”, settembre 1910
Rubens: Sin da molto giovane è già un artista affermato. Nei prim anni del seicento si trova in Italia, negli ambiti in cui studiano il Tiziano, i Carracci, il Veronese, il Caravaggio ed il Tintoretto. Pieter Paul Rubens dipinge per l’alta nobiltà e per i grandi finanzieri. Al suo ritorno in patria lavora per la corte dell’arciduca Alberto, per la reggente Maria di Francia, per le ricche chiese e per i ricchi borghesi.
Le ricerche riguardanti le vicende delle singole opere sono state prevalentemente effettuate su i “Classici dell’Arte”, Rizzoli Editore, 1969.
Frammentiarte, l’arte presentata in frammenti essenziali
I testi e tutto il materiale fotografico raccolto, sono presenti nelle pagine solo per motivi didattici