Il Tiepolo: Apoteosi della famiglia Pisani
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Sull’opera: “Apoteosi della famiglia Pisani” è un affresco di Giambattista Tiepolo, realizzato con aiuti nel 1760-62, misura 2350 x 1350 cm. ed è custodito nel Museo Nazionale di Villa Pisani a Stra (Venezia). Il modelletto raffigurato nella presente pagina è una tela ad olio che misura 134 x 80 cm ed è custodito nel Musée des Beaux Arts a Anger.
Dallo scambio di lettere tra il Tiepolo ed il conte Algarotti si deduce che l’artista lavorò per il grande affresco al soffitto del salone nella villa dei Pisani (attualmente Museo Nazionale di Villa Pisani) dal mese di maggio 1760 – periodo in cui realizzava il modello – fino a gennaio-febbraio 1762.
Se si pensa che il lavoro a fresco diventa molto difficile nei mesi invernali, si ricava che l’operosità di Giambattista doveva essere stata veramente assai intensa. Infatti il meraviglioso complesso pittorico fu portato a termine alla fine dell’estate del 1761 quando il pittore stava per recarsi a Madrid (nell’autunno dello stesso anno affrescava anche il soffitto di palazzo Canossa a Verona). Sarà bene tenere presente, a tal proposito, che il grande frescante – secondo il Fogolari (“NA” 1942) – aveva intenzione di occuparvisi per tre-quattro anni.
La grande opera d’affresco occupa una vastissima superficie, incorniciata da architetture dipinte, che misura 2350 x 1350 cm., ove sono raffigurati bellissimi satiri – maschi e femmine – in monocromia, indefinibili creature che evidenziano forti cariche nostalgiche di quello che fu la natura primordiale, di gusto settecentesco, mentre intorno al meraviglioso palazzo erano già si largamente estesi boschetti e giardini scrupolosamente coltivati e disegnati.
Secondo il Morassi (1952) le figure mitologiche sono state realizzate dal Crosato (Venezia 1686-1758), ultimo periodo della sua vita, mentre le otto bellissime raffigurazioni allegoriche – anch’esse in grisaille su fondo oro – sovrastanti le finestre e le porte, sono attribuibili al figlio Domenico.
Il modelletto della presente pagina, una tela dalle dimensioni di 134 x 80 cm., custodito nel Musée des Beaux-Arts di Angers dal 1863), ricalca fedelmente il grande affresco e costituisce la riprova per una sicura cronologia, riferibile al maggio del 1760.
Si può notare nei due dipinti il raggiungimento da parte del Tiepolo di un alto livello stilistico, che fissa, attraverso una personale gestualità nella coloristica – dai morbidi chiaroscuri – e nei tratti – decisi e vibranti – forti luminosità, visioni evanescenti, imprevisti atteggiamenti di figure completamente immerse nell‘atmosfera, immagini riprese in scorcio in modi quasi innaturali, ma veritieri, soprattutto per la l’onestà creativa del Tiepolo.