Sebastiano Ricci (Belluno, luglio 1659 – Venezia, 15 maggio 1734)
Pagine correlate all’artista: Elenco delle opere di Sebastiano Ricci – Alcune opere (foto) – Itinerario critico.
Figura di primo piano del Seicento e Settecento europeo, Sebastiano Ricci è attivo nei più importanti centri artistici, soprattutto quello di Venezia. Inaugurò uno stile pittorico chiaro e brillante – tratto in parte dal Veronese – con scenografiche strutture compositive sulla lezione barocca di Luca Giordano. L’artista influì significativamente nello sviluppo dell’arte veneta settecentesca.
Sebastiano iniziò la sua formazione artistica a Venezia presso la Bottega di Federico Cervelli (1625 – 1699), poi si recò a Bologna dove entrò a diretto contatto con la pittura dei Carracci, quindi a Parma ove collaborò con Ferdinando Bibbiena (Bologna, 1657 – 1743) agli affreschi dell’oratorio della Madonna del Serraglio. In tali opere si evidenzia l’influsso del Parmigianino e del Correggio.
A Piacenza per il Palazzo Farnese realizzò il ciclo con Storie di papa Paolo III (attualmente custodite nel Museo Civico della città).
A Roma, nel quadriennio 1691-94, mostrò grande interesse per le opere di Giovanni Lanfranco, Pietro da Cortona e Giovan Battista Gaulli (Genova, 1639 – Roma, 1709). Di tale periodo è la “Gloria di Marcantonio Colonna”, realizzata nel 1692 per Filippo II Colonna nella Sala degli Scrigni dell’omonimo Palazzo.
Poco più tardi l’artista operava a Milano ove, nel 1964, era impegnato nella decorazione della chiesa di S. Bernardino alle Ossa.
Nel 1696 fece ritorno a Venezia, ove rimase fino al 1701 realizzando numerose ed importanti opere e dando nuova linfa vitale all’arte locale con la riscoperta del cromatismo del Veronese e l’impiego di strutture compositive barocche: pala con S. Gregorio Magno e affresco dell’abside di S. Giustina a Padova, 1700; dipinti nella chiesa di S. Marziale, tiennio1699-1701; l’Ascensione in SS. Apostoli a Roma, 1701.
Nel 1702 si trovava a Vienna, ove realizzò l’affresco del castello di Schönbrunn. Nello stesso periodo, a Firenze, partecipò alle decorazioni nei palazzi Marucelli e Pitti ed ebbe importanti rapporti di lavoro con il principe Ferdinando.
Dopo il suo ritorno nella città lagunare, dal 1712 al 1716 si trasferì con il nipote Marco in Inghilterra. Laggiù eseguì alcune opere per lord Burlington (Dipinti di Burlington House) e altri lavori per varie committenze.
Dopo un breve soggiorno Parigi, dove ebbe modo di conoscere Watteau, ritornò a Venezia. A tale periodo appartengono numerosissime opere dell’artista, tra le quali si ricordano la Liberazione di S. Pietro (1722, S. Stae), la Glorificazione delle scienze (1721, Biblioteca del seminario), le pale per i Gesuati e per S. Rocco.
Altri lavori realizzati per committenze nazionali e straniere sono: Tomba allegorica del Duca di Devonshire (1720-25 attualmente al Barber institute of fine arts, Birmingham), realizzata in collaborazione col nipote Marco, Storie mitologiche (1717-20, Palazzo Taverna, Roma), i dipinti per la corte sabauda (Galleria Sabauda, Torino iniziati nel 1724), Vergine del suffragio (1729, chiesa di S. Alessandro della Croce a Bergamo).
Bibliografia:
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