Georges-Pierre Seurat (2/12/1859 – 29/03/1891)
Pagine correlate a Seurat: Le sue opere – Il periodo artistico – La critica – Bibliografia.
Nel 1871, anno dell’insurrezione popolare che passerà alla storia come la “Comune di Parigi”, Seurat fugge con la famiglia a Fontainebleau; subito dopo la fine della sommossa fa ritorno a Parigi.
Nel 1875 frequenta un istituto d’Arte per ottenere l’ammissione all’Ecole des Beaux – Arts.
Nel 1879 frequenta assiduamente – ma soltanto come visitatore – la quarta mostra dei pittori impressionisti rimanendo affascinato dalle opere esposte, in modo particolare da quelle di Claude Monet e di Edgar Degas.
Dopo un breve periodo, l’artista parte per la guerra, e soltanto quando ritorna, nel 1880, intraprende in pieno la sua attività artistica aprendo un proprio studio.
Tra gli anni 1881 ed 1882, realizza numerosissime opere, frutto di nuove ricerche, che rappresentano persone in atteggiamento di lavoro e ritratti di vari personaggi. Uno di questi, il “Ritratto di Aman-Jean” viene finalmente accettato alla manifestazione del Salon del 1883.
Nel 1884, sempre al Salon di Parigi, un’altra sua opera (“Une baignade à Asnières”) viene invece respinta dalla giuria, ma riesce ad esporla al pubblico ugualmente presentandola tramite il Salon des Indépendants; da questo momento in poi, Seurat decide di non sottoporre più le sue opere alla Commissione del Salon.
Sempre in questo periodo, fa amicizia con Paul Signac, un autodidatta nato dalla scuola degli impressionisti, e fondatore – insieme ad altri – del Salon des Indépendants. Nel 1886, cambiando idea, si convince a partecipare ancora per una volta alla mostra del Salon (l’ottava ed ultima) con il dipinto “Una domenica di pomeriggio sull’isola della Grande Jatte” (o “La Grande Jatte”): il quadro fa molto scalpore e gli studiosi di Storia dell’arte del momento riconoscono finalmente l’importanza della nuova pittura di Seurat, tanto che egli potrà diventare punto di riferimento fra i grandi del neo-impressionismo (“divisionismo”, “cromoluminarismo”, “puntillismo”, puntinismo, pointillisme).
Il pittore, nonostante la sua riservatissima indole, raggiunge la notorietà e supera facilmente gli immancabili ostacoli che gli si presentano con la nuova tecnica.
Nel 1888 si innamora di una sartina (Madeleine Knobloch) che gli darà, nel 1890 all’insaputa dei suoi familiari, il figlio Pierre–Georges. La famiglia verrà a conoscenza dell’evento soltanto quando il pittore sarà sul punto di terminare la propria esistenza.
Nel 1891 Seurat viene colpito da una malattia infettiva alla gola e le sue condizioni di salute, peggiorando in pochissimi giorni, lo porteranno alla morte il 29 marzo all’età di 31 anni; verrà poi seppellito a Parigi nel cimitero di Père Lachaise, dove 15 giorni più tardi, gli affiancheranno anche il figlio, morto anch’esso prematuramente.