Giacinto Gigante (1806 – 1876)
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Breve biografia di GIACINTO GIGANTE
Quella dei Gigante è una famiglia di pittori e, Giacinto nasce appunto dal pittore Gaetano nel luglio del 1806. La sua prima formazione artistica si compie presso lo studio di Hiibler, un pittore paesaggista specializzato nelle visioni topografiche di vecchia matrice accademica.
In questo brevissimo periodo, durato qualche mese a causa dell’improvvisa partenza da Napoli del suo maestro, Giacinto ha potuto gettare le basi della pittura paesaggistica.
In seguito incomincia a frequentare lo studio di Pitloo, un pittore vedutista di origine olandese. In questo atelier conosce l’allievo Achille Vianelli, con la sorella del quale, si unirà più tardi in matrimonio.
I primi anni, Giacinto non esercita la sua attività artistica a tempo pieno perché lavora al Real Ufficio Topografico e, i suoi primi esordi sono a livello locale e di modesti risultati. Pensa quindi di spostarsi a Roma per alcuni mesi ed allestirvi qualche mostra personale e, i risultati positivi non si fanno attendere. Dopo questa esperienza, che lo porta ad un certo livello di celebrità, Giacinto si dedica anche all’incisione, collaborando con altri artisti alla realizzazione di una serie illustrazioni litografiche intitolata “il Viaggio Pittoresco nel Regno delle due Sicilie” e ad un serie di acqueforti di vedute napoletane.
A 25 anni Giacinto, essendo già un pittore conosciuto e molto apprezzato, può pensare a formarsi una famiglia, quindi prende moglie.
Qualche anno più tardi, nel 1837, in seguito alla morte di Pitloo, si trasferisce nella stessa casa che il maestro olandese aveva occupato per molti anni e che era il punto di incontro di molti artisti. È in questa casa il cuore battente della “Scuola di Posillipo, e questo il periodo in cui il successo e la celebrità di Giacinto Gigante diventano travolgenti: la nobiltà italiana e straniera se lo contende, tanto da essere chiamato a corte da Francesco II per l’insegnamento della pittura alla figlie e, addirittura ricercato dall’Imperatrice di Russia.
Gli anni che seguono vedono Giacinto recarsi più volte a Roma, quindi, nel 1869, a Parigi. Morirà il 29 settembre del 1876. Un grandissimo numero di sue opere sono custodite nel Museo di San Martino di Napoli, nel Museo Correale e nella Collezione Astarita di Sorrento e, nella collezione Talamo di Cava dei Tirreni.