Piero della Francesca: La Flagellazione di Cristo (Urbino)
Sull’opera: “La Flagellazione di Cristo” è un dipinto autografo di Piero della Francesca, realizzato con tecnica mista su tavola nel 1455, misura 59 x 81,5 cm. ed è custodito nella Galleria Nazionale delle Marche ad Urbino.
Sul basamento del trono, a destra della prima colonna, si legge la scritta: “0PVS PETRI DE BVRGO SANCT SEPVLCRI” (della parola SANCTI non si legge bene “T”, mentre della scritta SEPVLCRI, la “I”. Secondo il Clark la “Flagellazione di Cristo” sta a simboleggiare le varie traversie che la chiesa incontra nell’arco dei secoli, culminate nel 1453 con la caduta di Costantinopoli.
Sempre per Clark, nel gruppo sulla destra, il personaggio con la barba rappresenterebbe un sapiente greco, raffigurato sull’esempio dell’imperatore Paleologo, e la composizione configurata probabilmenteè da mettere in relazione al concilio che si tenne nel 1459 a Mantova, o con uno che succedette al tragico evento.
Le ipotesi dello stesso storico vengono via via accolte, entrando nella tradizione: delle tre figure che stanno dialogando, quella centrale ha l’aria d’un tiranno (sicuramente d’un principe che, fra l’altro, è giovane ed a piedi nudi), mentre quelle ai suoi lati, due cattivi consiglieri.
Questa scena, che si svolge in primo piano, toglie drammaticità quella della “Flagellazione” che si sta consumando in profondità nella zona sinistra della composizione.
Per quanto riguarda la cronologia, la maggior parte degli studiosi ipotizzano una datazione intorno al 1455, ma, sempre il Clark, la vorrebbe anticipare di una decina di anni sembrandogli “insostenibile che Piero potesse aver concepito un tal genere di architettura senza l’esempio dell’Alberti, il quale in quel tempo (1445 c.) cominciava appena a preoccuparsi della questione”.