Michelangelo Buonarroti: Particolari del Diluvio universale
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I gruppi
Ugo da San Vittore interpreta l’episodio del Diluvio universale suddividendo l’umanità in tre gruppi principali, che appaiono nella raffigurazione in esame:
- I giusti si sistemano nell’arca (simbolo della Chiesa) andando verso “Salvezza”.
- I reprobi (i respinti dalla giustizia divina) cercano di assalire l’arca.
- Il resto dell’umanità che, pur non avendo commesso grossi peccati, si perde per il troppo attaccamento alle cose materiali, causa del proprio destino. Questo gruppo, che cerca un riparo sulla terra ferma, appare in primo piano e sta portando con sé i propri beni.
Qualcuno tenta di salvarsi salendo sugli alberi, altri invece pensano ai propri famigliari tenendoli ad una certa altezza da terra.
Al terzo gruppo appartengono anche figure che appaiono sull’isolotto di destra, dove un robusto anziano con grande fatica tiene in braccio il figlio stremato dall’avvenimento in corso.
Secondo gli studiosi di storia dell’arte pare che queste ultime persone, come altre della stessa tipologia raffigurativa, siano perfettamente consapevoli della loro sorte. Dalle espressioni dei loro volti e dagli atteggiamenti in atto, i diluviati mostrano dolore e rassegnazione ma anche tanta voglia di aiutare, per quanto possibile, le persone più deboli.
Ritornando invece ai reprobi, questi li vediamo anche sulla barchetta posta al centro. Alcuni stanno discutendo in modo acceso, altri litigando, sulla decisione da prendere: se mettere in salvo altra gente oppure rischiare l’affondamento imbarcandola.
Alcune persone in difficoltà cercano di assalire l’arca con una scala. Altre invece hanno intenzione di farla a pezzi con un’accetta. Comunque la grandiosa e capiente imbarcazione in cui appare, sulla sinistra, Noè e la colomba dello Spirito Santo, pare essere indistruttibile. Al centro del cielo appare come un disco dorato il segno divino di un raggio di sole.
Lo svolgimento del Diluvio
L’opera del Diluvio dura ventinove giorni: i primi cinque riguardarono le figure rappresentate sull’isolotto posto sulla destra. Queste vennero realizzate “a secco” (le due figure in primo piano a destra del barilotto) e, secondo alcuni studiosi, non a “buon fresco” (si osservi il giovane senza indumenti sdraiato al centro). (Si veda la tecnica dell’affresco ed anche quella dell’encausto)
Dopo la scena del quinto giorno si dovette assistere ai contrasti con gli aiuti, che vennero radiati, per cui Michelangelo dovette portare a termine da solo il progetto a “buon fresco”. In queste parti si rileva facilmente una migliore freschezza, mentre in altre – non eseguite dall’artista – appaiono pennellate più impacciate e legate alla preoccupazione degli assistenti di seguire scrupolosamente il grafico del cartone, mettendone in secondo piano la coloristica.
Nonostante le summenzionate imperfezioni, l’opera del Diluvio universale, viene considerata dagli studiosi di storia dell’arte una grandiosa creazione compositiva.
Sopra: particolari del Diluvio Universale della volta della Cappella Sistina:
La prima foto raffigura i rifugiati sotto una tenda improvvisata sul sulla vetta più alta illudendosi di sfuggire all’ira divina, mentre nella seconda si legge la disperazione della gente che fugge con il loro misero carico di scorte.