Hans Memling: Reliquiario di Sant’Orsola
Sull’opera: Il “Reliquiario di Sant’Orsola” è un complesso pittorico costituito da quattordici dipinti autografi di Hans Memling realizzati con tecnica a olio su tavola nel 1489. Le varie misure sono riportate nella tabella di sotto con i rispettivi link che rimandano alle foto. L’opera si trova nell’Hans Memlingmuseum di Brugge.
Descrizione del reliquiario
La struttura esterna del complesso pittorico, tutto in legno di quercia, ha la forma di uno scrigno con ornamenti aurei sul tetto (di cui non se ne conosce l’autore) e venne realizzata per la conservazione delle reliquie di alcuni santi e delle undicimila vergini, nonché dei vari ricordi provenienti dalla Terra Santa.
Le reliquie e gli oggetti furono deposti nello scrigno in esame con la solenne cerimonia del 21 ottobre 1489, officiata dal vescovo di Sarepta (suffraganeo di Tournai), Gillis de Bardemaker. Da ciò si ricava che a quella data tutti i pannelli di Memling erano stati portati a compimento.
Il Reliquiario appare come un piccolo tempio gotico con le facciate a forma di cuspide e, ai quattro angoli, i contrafforti ove sono inserite le statuette di Sant’Anna, Sant’Agnese, San Judocus e San Giovanni Evangelista. Le dimensioni di ingombro sono: cm. 87 in altezza, cm. 91 in lunghezza e cm. 33 in larghezza.
La stesura pittorica riguarda quattordici composizioni, tra le quali otto (grandi) sono stese sulle quattro pareti dello scrigno e sei (piccoli medaglioni) sul tettuccio del Reliquiario. Le composizioni principali, che rappresentano sei storie della vita di sant’Orsola, si trovano sui lati maggiori del Reliquiario, mentre quelle relative alla “Madonna col Bambino con due monache oranti (le committenti)” e a “Sant’Orsola che protegge le compagne” corrispondono alle due ‘facciate’.
Sul tettuccio, in ambedue gli spioventi, sono inseriti tre medaglioni (un tondo grande al centro e due tondi piccoli ai lati): in quelli centrali viene raffigurata l’Incoronazione della Vergine e Sant’Orsola con le compagne, mentre nei quattro piccoli tondi laterali stanno gli angeli musicanti.
Il pregiatissimo scrigno non era esposto al pubblico se non in particolari giorni dell’anno (fonte: J. B. Descamps, “Voyage pittoresque de la Flandre et du Brabant”, Paris 1769).
Da quanto si ricava da un’enciclopedia neerlandese (“De Katholieke Encyclopaedie” XXIII, 1954; articolo di p. Garlachus), le storie della santa e delle sue undicimila compagne sarebbe stata relativa ad un episodio storicamente accertato: il martirio di un gran numero di fanciulle nella città di Colonia ai tempi in cui l’Impero romano era intento alla persecuzione dei cristiani.
È su tale nocciolo storico che si sviluppò, intorno al IX, secolo la relativa leggenda: Orsola, la figlia del re di Bretagna, che avrebbe dovuto sposare un principe pagano, volendo mantenere la propria verginità, attraversò la Manica e fuggì verso il sud dell’Europa accompagnata da dieci nobili fanciulle, ognuna di esse seguita da mille giovinette.
Salite su undici imbarcazioni, le vergini arrivarono a Tiel, continuarono la navigazione attraverso Reno per raggiungere Colonia e quindi si avviarono in pellegrinaggio verso Roma.
Accompagnate da papa Ciriaco (che assolutamente non risulta nella lista dei papi, ma che secondo accenni della leggenda, avrebbe rinunciato al pontificato per proteggere le fanciulle), Orsola e le compagne ripartirono da Roma e fecero ritorno a Colonia, nel periodo in cui la città era invasa dagli Unni. Per non perdere la loro verginità le fanciulle preferirono farsi uccidere. A questo punto, per intercessione divina, i barbari vennero allontanati da Colonia e i corpi martoriati delle fanciulle furono sepolti, con una solenne cerimonia, entro la stessa città.
I riquadri del reliquiario
Martiri di Colonia (compagne di Sant’Orsola) e angeli musicanti, rispettivamente diametro 18 cm. e 11,5 cm.