Sull’opera: “L’Annunciazione” è un dipinto di Leonardo realizzato con tecnica ad olio su tavola nel 1472-1475, misura 104 x 217 cm. ed è custodito agli Uffizi di Firenze. Un’altra versione dell’Annunciazione attribuita, con molte riserve, a Leonardo è custodita al Louvre di Parigi.
L’opera fu trovata nel convento di San Bartolomeo di Monteoliveto, vicino Firenze, quando era ancora tradizionalmente assegnata al Ghirlandaio.
Il Vasari nelle sue scritture non menzionò mai l’opera in esame.
Dal convento (o dalla chiesa) di San Bartolomeo l’opera fu trasferita nel 1867 alla Galleria degli Uffizi e presentata con decisione come opera leonardesca per volere del Liphart, e come tale catalogata con rispettiva illustrazione per la prima volta (1869).
Il Lubke nel 1870 aderì con fermezza e per primo all’attribuzione, quindi a distanza di nove anni rafforzò tale convinzione appoggiato da Bode (1882), da Muller-Walde (1889) e da altri grandi studiosi di Storia dell’arte, tra cui A. Venturi (1911), Siren (1916), Berenson (1916), Poggi (1919), Suida (1929), Clark (1939), Goldscheider (1945), Clark che riconferma (1952), Castelfranco (1966). Colvin nel 1907 pubblicò un disegno di indubbia esecuzione di Leonardo, evidenziando come la manica destra dell’arcangelo (custodito ad Oxford nella Christ Church) confermasse la tesi dell’attribuzione.
Un’altra simile testimonianza venne da un magnifico studio per il manto della Vergine (Louvre). Tutto ciò però non bastò a lenire le forti ed autoritarie opposizioni, del Morelli (1883) e Cavalcaselle (1908), che lanciarono il nome di Ridolfo Ghirlandaio.
Nello stesso periodo Cruttwell (1904) e Reymond (1906) vi riconobbero la mano del Verrocchio, mentre Frizzoni (1907), che pur appoggiava la tesi del disegno dell’Arcangelo, non riconosceva come leonardesca la Madonna attribuendola a Lorenzo di Credi. Woermann nel 1905 e più tardi Seidlitz nel 1909 furono contrari ad assegnarne a Leonardo la Paternità.
Altri oppositori seguirono i critici Woermann e Seidlitz, tra i quali Heydenreich (nel 1931 e nel 1954) e Mc Curdy (1933); quest’ultimo ritornò all’ipotesi Verrocchio-Credi.
Calvi nel 1936 ripensò la prima attribuzione, cioè quella tradizionale che vedeva autore indiscusso il Ghirlandaio. Perché tutti questi contrasti fra autorevoli studiosi? continua nella prossima pagina.
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