William Hogarth: Matrimonio alla moda – La morte di lui
Ritorna al ciclo de “Il matrimonio alla moda”
Sull’opera: “La morte di lui” è un dipinto autografo di William Hogarth, appartenente al ciclo “Matrimonio alla moda”, realizzato con tecnica a olio su tela nel 1744, misura 68,5 x 89 cm. ed è custodito nella National Gallery di Londra.
Il triste episodio si svolge in una stanza del “Turk’s Head Bagnio” (nel Settecento a Londra ne esistevano svariate di dette compiacenti locande con la stessa insegna: secondo Sala (in “W. Hogart”, 1866) potrebbe trattarsi di quella sita in Chandos Street, da come si evince dal cartoncino tra il busto ed il pianale della sedia rovesciata, nella zona in basso a sinistra, dove la contessa e Silvertongue hanno cercato momenti d’intimità alla fine del ballo in maschera (maschere e travestimenti, infatti, giacciono sul pavimento).
Il conte, che sapeva della relazione fra i due, ha fatto irruzione nella stanza, forzando il catenaccio della porta. Dopo di ciò ne è seguito un improvviso duello: al lord, probabilmente abbagliato dal fuoco del caminetto – di cui se ne indovina l’intensità dalle nitide ombre sul pavimento che vanno da sinistra a destra – che aveva davanti è toccata la fatale sconfitta e ora, trafitto al cuore, sta esalando gli ultimi respiri. Siivertongue, gettata la spada insanguinata sul pavimento, cerca la via d’uscita attraverso la finestra, mentre la contessa – apparentemente pentita – si rivolge implorante al marito morente chiedendo perdono.
Sulla destra, in atto di entrare, appaiono il custode del “bagnio” – anch’esso in tenuta notturna – e due uomini della sicurezza (una guardia notturna e un poliziotto). Sopra l’uscio, un quadro ove si vede san Luca intento a dipingere in diretta – si pensa – la scena che si sta consumando in quei momenti.
Sulla parete frontale appare un arazzo con rappresentato un umoristico “Giudizio di Salomone”. Sopra di esso, un ritratto di donna con uno scoiattolo e un ombrellino parasole nelle mani (probabilmente una donna di facili costumi o più verosimilmente – secondo J. Ireland – Moll Flanders, o, secondo Davies, Sarah Malcolm): la figura viene ridicolmente ‘completata’ dalle gambe d’un guerriero (figura appartenente all’arazzo sottostante). Forster (in “Life of Swift”) ipotizza che la triste vicenda sia effettivamente accaduta: nel gennaio 1713 l’ “attorney” Noble uccise con il pugnale il marito della propria amante – questa volta – finendo impiccato.
addio william hogart goditi la tua vita nella tua
tomba e riposa in pace nel cuore di dio figlio mio nel mome del padre e del figlio e del nostro padre amen
angelo dio che sei il mio custode regimi e gorname che ti fui affidato dalla pietà celeste amen
padre nostro che sei nei cieli sia santificato il tuo nome venga il tuo regno sia fatta la tua volonta come in cielo e cosi in terra dacci oggi il nostro padre quotidiano e nonci indurre intentazione ma liberaci dal male amen.
grazie
Mi piace il vostro sito ma non capisco come possiate vietare la divulgazione di questo contenuto giacchè è interamente e integralmente tratto dall’Analisi pittorica di Hogart dei CLASSICI DELL’ARTE RIZZOLI.
Cordiali saluti,
Cinzia Chiara
Buona serata Cinzia. Come Lei ha ricordato, su ogni pagina del sito c’é la scritta che vieta la riproduzione dei contenuti. Naturalmente intendo vietato il “copia/incolla”. Ogni pagina è frutto di ricerche e rielaborazione di testi con indicazioni delle rispettive fonti. Infatti in fondo alle pagine indice (tra cui https://www.frammentiarte.it/opere-dei-grandi-a-e/) è riportata la scritta “Le ricerche riguardanti le vicende delle singole opere sono state prevalentemente effettuate su i “Classici dell’Arte”, Rizzoli Editore, 1969.”. La ringrazio per la segnalazione, che mi ha fatto riflettere su alcune pagine con citazioni critiche di pubblico dominio da cui cercherò di escludere quel messaggio di divieto.