Giorgione: La Venere dormiente (Dresda)
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Sull’opera: “Venere dormiente” è un dipinto del Giorgione, realizzato (con collaboratori) intorno al 1510 impiegando la tecnica a olio su tela, misura 108,5 x 175 cm. ed è custodito a Dresda (Gemäldegalerie).
La tela in esame, uno degli ultimi dipinti realizzati dall’artista, raffigura una giovane donna nuda le cui forme, delicate ed aggraziate, sembra derivino dal dolce e ritmico andamento delle colline sullo sfondo, queste ultime, realizzate con lo stesso impegno nella creazione di morbidi effetti di luce ed ombra dal Tiziano.
Quello di proporre, come soggetto, una donna completamente nuda fu un rivoluzionario annuncio nel mondo dell’arte, tanto che molti critici considerano il “gesto” del Giorgione come uno dei punti d’origine dell’arte moderna.
Purtroppo l’artista morì prima di portare a termine l’opera e, il cielo con la paesaggistica furono terminati da Tiziano Vecellio (1480/85-1576), che più tardi, realizzò la “Venere di Urbino”, simile negli atteggiamenti e nella posa, ma sveglia ed inserita in un ambiente chiuso.
La donna ostenta un sottile ed equilibrato erotismo, che deriva soprattutto dall’espressione del volto, facendo capire di essersi addormentata consapevole degli effetti provocatori della sua sconvolgente nudità. Anche il posizionamento di entrambe le braccia e della mano sinistra contribuiscono ad aumentarne la sua calda sensualità.
Ecco come venne citata nel 1525 dal Michiel quando la vide a Venezia nella residenza di Gerolamo Marcello: “La tela della Venere nuda, che dorme in un paese cum Cupidine, fo de mano de Zorzo da Castelfranco, ma lo paese et Cupidine forono finiti da Titiano”. Cupido non è presente nella tela ma le radiografie fatte eseguire dal Posse nel 1932 ne evidenziarono la presenza.
L’opera, prima di pervenire al Museo di Dresda appartenne al re Augusto di Sassonia che l’acquisto, nel 1697, tramite il mercante d’arte Le Roy.
.Particolari dell’opera: