San Francesco riceve le stimmate di Gentile da Fabriano
Sull’opera: “San Francesco riceve le stimmate” è un dipinto autografo di Gentile da Fabriano, realizzato con tecnica a tempera su tavola intorno al 1400-10 (altre fonti riferiscono il 1420 circa), misura 87 x 62 cm. ed è custodito presso la fondazione Magnani-Rocca, Mamiano di Traversetolo (PR), ITA.
In precedenza l’opera, che originariamente si trovava a Fabriano, apparteneva a Giovanni Fornari. La stessa persona la trasferì a Roma – intorno al 1927, o forse prima – dove in quel periodo vi stava soggiornando.
Più tardi il dipinto ritornò nel luogo d’origine e, quindi, presso un istituto bancario di Fabriano.
Dopo la seconda guerra mondiale pervenne presso alla fondazione Magnani-Rocca l’attuale sede.
per gli studiosi di storia dell’arte quasi certamente è riferibile cronologicamente al primo decennio del nuovo secolo, a ridosso del polittico di Valle Romita, che, in rapporto al quale, evidenzia forti sviluppi, soprattutto negli effetti di luminosità.
Con una straordinaria forza, Gentile riesce ad anticipare ciò che avverrà nella pittura miniaturistica francese, creando ad hoc l’ombra gettata sull’erba. Nessun altro scritto – più soddisfacentemente dei “Fioretti di S. Francesco” – può confermare che la straordinaria tavola possa in effetti essere considerata una vera e propria traduzione figurativa: “E istando così e infiammandosi in queste contempolazioni (………) e vide venire dal cielo un Serafino con sull’alie risplendenti e affocate il quale Serafino con veloce volare appressandosi a Santo Francesco ……”.
Questo dipinto, probabilmente, viene identificato nelle note manoscritte del 1827 appuntate dal pittore fabrianese Vincenzo Liberati e dedicate, per l’appunto, a Gentile da Fabriano: “Due quadri da cavalletto (riferiti, naturalmente, a Gentile) esistono presso questo nostro V. Seminario, raffiguranti l’uno la Coronazione di Maria Vergine (probabilmente la “Incoronazione della Vergine“) e l’altro San Francesco che riceve le stimmate. Questi sono in fondo d’oro, d’un lavoro eccellente: tali quadri furono ceduti in dono dai P.P. Francescani ai P.P. Filippini, ed ora, soppressi questi, sono passati in dominio del V. Seminario”.