Citazione n° 15, da G. Bruscalupi

Citazione n° 15, da G. Bruscalupi: “Monografia storica della Contea di Pitigliano”, Firenze 1906, pagine 473-75.

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Il Gotico (Pittura)

Chiese monumentali nel mondo

Entro il timpano della porta principale sestoarcusta del Duomo di Orbetello vi è una lastra marmorea, dove in bei caratteri paleogotici con abbreviazioni e sigle si vede incisa un’epigrafe.

La suddetta lastra, essendo rotta in altezza obliquamente da destra a sinistra, taglia una parola in modo che sino ad ora n’è stata sempre un pio desiderio la interpretazione. Il taglio è Tra la lettera “S” ed “O” della parola “S…OLETI”. Ebbene, dall’albero genealogico degli Orsini mi sembra di potere, con una certa sicurezza, asserire che la parola suddetta debba leggersi “SPOLETI” o anche se nel taglio non vi entra il “P” può leggersi pure “SOLETI”, errore o abbreviazione del lapidario. E allora la iscrizione potrebbe essere interpretata così:

“Hoc opus fuit tempore rnagn. dd. Nicolai de Ursinis nolani palatini comitis Atque S.oleti nec non guidonis ed Bertoldi Comitum nepotum suorum currentibus tunc An. Dni. MCCCLXXVI Indictione XIII.

ovvero:

“Quest’opera fu compiuta al tempo dei magnifici signori Nicola Orsini, Nolano, conte Palatino, e di Spoleto e di Guidone e Bertoldo suoi nipoti, ricorrendo alloro gli anni 1376 e l’indizione 13°.”

 La data e titoli nobiliari combinano perfettamente. Infatti sappiamo che da Roberto, figlio di Romano Orsini e di Anastasia di Montfort nacquero due figli, Nicola Orsini, primo di tale nome, Guidone. Nicola Orsini era conte palatino di Nola di Spoleto e di Sovana, Guidone, conte palatino anche egli, ebbe quattro figli, cioè Bertoldo (secondo di tale nome); Gentile, Aldobrandino e Nicolò.

Grafico delle discendenze degli Orsini
Grafico raffigurante le discendenze degli Orsini

E perciò la descrizione ricorda che Nicola Orsini di Noia, conte Palatino di Spoleto, con i conti Bertoldo, suo nipote, e Guido pronipote tese costruire nel 1376, la facciata, forse il Duomo di Orbetello. Ma si opporrà. Come mai non f igurano nella epigrafe Guido padre di Bertoldo medesimo? Sappiamo che Nicola I, primogenito di Roberto, aveva ereditato per diritto i feudi tutti della famiglia, cioè Nola, Spoleto, Sovana ecc.

Quindi il fratello Guido non aveva che il semplice titolo che di conte palatino e certamente stava lontano da Sovana; e di Sovana soltanto Nicola poteva disporre. Infatti, con testamento in data 14 Gennaio 1366 rogato in napoli da Nicola Fazio dispose che la contea di Sovana fosse di Bertoldo e passasse quindi al suo primogenito Guidone deve meravigliare questo accentramento di feudi nel primogenito della famiglia e la esclusione da essi degli altri membri giacchéin quei tempi vigeva il sistema di non dividere i contadi; portavano il titolo di conti, ma i feudi passavano sempre nella linea dei primogeniti. Inoltre devesi aggiungere che per l’atto di divisione della contea, stipulato l’11 Dicembre 1274 tra Aldobrandino di Guglielmo Aldobrandeschi, conte di Sovana e Aldobrandino di Bonifacio Aldobrandeschi, conte di S. Fiora, Orbetello fu aggiudicato ai conti di Sovana, poi come feudo enfiteutico di Bernardo Abate del convento di S. Anastasio fu ceduto ai conti Orsini, successi agli Aldobrandeschi. Gli Orsini lo ritennero fino al 1452. E perciò Orbetello stesso nel 1376 apparteneva alla contea degli Orsini di Sovana, amministrata allora da Bertoldo e Guido, nipoti il primo e pronipote il secondo di Nicola I.”.

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