Citazione n° 11, da G. Bruscalupi:
“Monografia storica della contea di Pitigliano”, Firenze 1906, pagina 131.
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“Il 20 Maggio 1269 fu esteso il relativo contratto dai notari Arrigo e Giustino di Giustino, il cui originale si conserva al N° 5 dell’Archivio di Stato di Siena. Questa concessione fu fatta non solamente ad Aldobrandino il Rosso, ma anche alla sua figlia Margherita e sino alla terza generazione con queste parole:
“Ita etiam si paedicta domina Margarita decesserit sine filiis masculis, suocedat alia et fil il sui masculis, et si plures huabuerit filias, una ex eis sequens primogenita ac filii eius successione succedant usque in tertiam generationem”
I luoghi poi concessi in enfiteusi furono i seguenti: la città di Ansedonia col porto ai Feniglia, il porto d’Ercole con le pendici del Monte Argentario; tutto il Giglio col castello e dal detto monte cento miglia di mare con facoltà di navigare e pescare; l’isola di Giannutri col castello di di Monte Acuto e il Monte delle Fate; i castelli di Alticosto, Marsigliana, di Capalbio e di Scerpena con tutti i vassalli, diritti e pertinenze dei vassalli medesimi, con tutte le terre colte e incolte selve, boschi, prati, pascoli, paludi, fonti, rivi, stagni,ecc., situati nei loro vasti confini, eccetto però il castello di Stacchilagio e la Badia della Selva.”.
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