Annibale Carracci : Galleria Farnese – Trionfo di Bacco e Arianna
Sull’opera: “Trionfo di Bacco e Arianna” è un dipinto a soggetto mitologico (quadro riportato) di Annibale Carracci realizzato con tecnica ad affresco tra il 1597 ed il 1600. È conservato nel Palazzo Farnese a Roma.
Il Palazzo Farnese a Roma è una delle opere più belle ed espressive partorite dal Rinascimento italiano. La sua imponenza ed il suo splendore, nonché tutte le collezioni artistiche che lo decoravano (attualmente conservate in gran parte Museo Archeologico Nazionale di Napoli ed in quello di Capodimonte) danno testimonianza dell’importanza e della fama che i Farnese avevano raggiunto in quel periodo.
La Galleria
La decorazione della Galleria, commissionata dal cardinale Odoardo Farnese intorno alla fine del Cinquecento, è opera di Annibale Carracci.
Le meravigliose decorazioni della volta rappresentano figure mitologiche di lasciva sensualità, celebranti la sfacciata grandezza dell’amore.
In quel periodo questo superava la normale decenza, soprattutto se raffigurate nella residenza di un alto esponente della chiesa, in un’epoca che vedeva un pontefice come Clemente VIII combattere aspramente la sensualità.
Tutti gli episodi, tratti dalla mitologia, celebrano la grandezza dell’amore: il grande e potente Ercole ridicolizzato da Onfale, la lotta tra Eros ed Anteros, l’amore tra il mortale Anchise e la dea Venere.
Annibale troncò i lavori nel 1605 a causa di forti contrasti col cardinale Farnese, ma anche e soprattutto per la sua salute che lo stava abbandonando (morirà infatti quattro anni dopo).
Gli affreschi della Galleria Farnese furono portati a termine da suo nipote Antonio Carracci, Sisto Badalocchio e dal Domenichino, ma le tematiche cambiarono in modo radicale, ritornando alla metafora moraleggiante dove la virtù trionfava sempre sul vizio, ed alle celebrazioni della famiglia Farnese.
Il Trionfo di Bacco e Arianna
La composizione in esame rappresenta un corteo nuziale dove sono raffigurati gli sposi, Bacco e Arianna, comodamente seduti su due carri diversi, uno dei quali – quello di Bacco – è tutto in oro e trainato da due tigri, mentre l’altro è in argento e trainato da due arieti.
Gli sposi avanzano lentamente accompagnati da figure che danzano, suonano e cantano, recanti strumenti musicali, stoviglie e cesti contenenti cibo. Una rappresentazione realizzata al culmine del ciclo, maestosa soprattutto per la magistrale inventiva, in una ritmica scansione narrativa.
Nella sua monumentale unità, nonostante l’articolato intrecciarsi delle figurazioni, la composizione in esame porta a termine nel segno di una bellezza universale – sensuale e pagana – l’elogio all’amore a Palazzo Farnese: tutto questo, nonostante Annibale Carracci abbia dovuto seguire un certo schema classico.
Le ‘Prime idee’ per l’intera composizione sono custodite all’Albertina di Vienna e nel Museo del Louvre. Studi parziali si trovano all’Albertina, al Louvre, a Besancon nel Musée des Beaux-Arts,i a Firenze agli Uffiz, a Budapest nel Szépmùvészeti Mùzeum, nella collezione Gernsheim, a Londra nel Windsor Castle, a Torino nella Biblioteca Reale e ad Urbino nella Galleria Nazionale delle Marche.