Tiepolo: Citazioni, la Vita e la critica (citazioni tratte dai “Classici dell’Arte”, Rizzoli Editore)
Pagine correlate all’artista: La critica del Novecento – Biografia e vita artistica – Il periodo artistico – Le opere – Bibliografia.
Il pensiero critico degli studiosi di Storia dell’arte su Tiepolo:
O di quanti valenti pittori abbiamo noi fatto esperimento, prima di trovare chi [copiando busti romani per le incisioni], nella perfetta correzione, nella espressione delle sembianze, e soprattutto nel gusto antico, ci soddisfacesse! S. Maffei, Veouna illustrata, 1732.
G. B. Tiepolo, ora di gran nome, gli è stato discepolo [del Lazzarini] quantunque si dipartisse dalla di lui maniera diligente, giacché tutto spirito e foco, ne abbracciò una spedita e risoluta … Egli è fecondissimo d’ingegno, perciò intagliatori e copiatori cercano d’intagliarne le opere, di averne le invenzioni e le bizzarrie di pensieri ; e già i di lui disegni sono in tanta estimazione, che ne spedì de’ libri a’ più lontani paesi; V. da canal, Vita di Gregario Lazzarini (1732), 1809
Giambattista Tiepolo, che pure è stato discepolo del Lazzarini, è un giovane al quale nulla manca in questa sua età ne di franchezza, ne di colorito, ne di nuova invenzione, avendo uno spirito sì franco e pittoresco in ogni lavoro, che da gelosia a quanti pittori possono lavorare col più buon gusto moderno. V. DA Aanal.) Della maniera del dipingere moderno (1730-40), in “Mercurio fìlosofico”, 1810
Suo distinto pregio è il pronto carattere d’inventare e inventando di distinguere e risolvere ad uno stesso tempo quantità di figure con novità di ritrovati, con molteplicità e ottima disposizione di attrecci ed altro; unendo a ciò una esatta intelligenza di chiaroscuro ed una lucidissima vaghezza … A. M. Zanetti, Descrizione di tutte le pubbliche pitture …, 1733
Tiepolo, chiamato Tiepoletto, è fatto apposta per noi … È un seguace di Veronese … pieno di spirito, accomodante come un Taraval [ritrattista francese operoso alla corte di Svezia], con un fuoco inesauribile, un colore splendido e d’una rapidità sorprendente. Fa un quadro in meno tempo che ad altri occorre per stemperare i colori … C. G. Tessin, lettera alla corte di Svezia, 25 maggio 1736
[Per il Convito di Cleopatra ora a Melbourne] Un bei campo di architettura, l’arioso del sito, la bizzarria ne’ vestiti, i bei contrasti nella collocazione dei colori locali, una franchezza e leggiadria indicibile di pennello lo rendono cosa veramente paolesca [del Veronese] … Nelle immagini d’Iside e di Serapide e nella Sfinge introdotte negli ornamenti e nelle fabbriche, mostra la erudizione di Raffaello e di Pussino …Algarotti lettera al Mariette, 1744
II più bel genio e il colore più piacevole, la più grande facilità e il pennello più seducente formano il carattere del Tiepololetto Voyage d’Italie, 1758
G. Battista Tiepolo … nacque pittore … Fu della scuola del Lazzarini; ma il sublime suo talento fece che ben presto, staccatesi dallo stile del Maestro, si formò una maniera paolesca. A. Longhi Compendio delle vite de’ pittori veneziani isterici più rinomati del presente secolo …, 1762
II Tiepolo fa più in un giorno che Mengs in una settimana, ma quegli appena veduto è dimenticato, mentre questi rimane immortale. G. Winkelmann, Dissertazione sul potere della bellezza nell’arte, 1763
Nella pittura della volta [nel Palazzo Reale di Madrid] manifestò il suo autore il gran fuoco di invenzione che possedeva, la sua pratica nel maneggiare il pennello, secondo il gusto ^ moderno della scuola veneziana, nella quale giunse ad esser riconosciuto per uno dei più abili della nostra età. A. Ponz, Viaje de Espana, 1769
Bell’esempio della pittoresca felicità, della sicurezza del pennello e della pronta esecuzione fu il nostro Tiepolo, che trovò sempre ubbidiente la mano ad esprimere sulle tele quanto concepia l’intelletto. Fu originale il suo stile fin dagli istessi principi; e se imitò giovinetto l’ordine dell’ombreggiare con forza usato dal Piazzetta e che allora correa in moda, lo rallegrò in appresso e gli aggiunse quella vaghezza, che vide mancargli e che deve piacere ad ognuno … e introdusse con arte meravigliosa nelle sue opere una vaghezza, un sole che non ha forse Esempio. Zanetti, Della pittura veneziana, 1771
Non aveva che sedici anni e si esercitava già nel disegno. Creava fin da allora composizioni in cui brillava la ricchezza del suo genio; ma è però vero che questa eccessiva facilità ha nociuto alla correttezza e che gli si può rimproverare di aver trascurato tali doti abbandonandosi troppo alla foga della propria immaginazione … Il suo colorito è falso, per quanto seducente. Non seppe fare teste graziose. Ecco i difetti, che sono messi in evidenza dalle qualità d’un genio ricco e fecondo. P. J. Mariette su abcdario 1774
Tutto è grande e nobile e molto ricco nella composizione [affreschi di palazzo Labia]. Avrei desiderato maggiore nobiltà i nei volti di Cleopatra e M. Antonio, ma tutti i particolari sono incantevoli. Bergeret et Fragonard journal inedit d’un voyage en Italie (1773-74), 1895.
Oggi ho visitato la villa Valmarana che il Tiepolo ha decorato, lasciando libero corso a tutte le sue virtù e ai suoi difetti. Lo stile sublime [di Giambattista] non gli è riuscito come il naturale [di Giandomenico], ma in questo vi sono cose deliziose; come decoratore in generale è pieno di felicità e di bravura. W Goethe, Tagebucher, 24 settembre 1786
L’ultimo dei Veneti, che gran nome si facesse in Europa, fu i G. Battista Tiepolo … Fu scolaro del Lazzarini, il cui metodo , ritenuto e pesato mise opportunamente qualche freno al suo , ingegno, che per natura saria stato troppo veloce. Imitò quindi il Piazzetta, ma ilarizzandolo, per così dire, e avvivandolo … Ne lasciò in verun tempo lo studio del naturale, sia nell’osservare gli accidenti dell’ombre e della luce e il contrapposto de’ colori il più adatto a far colpo. In questa parte riuscì specialmente ne’ lavori a fresco, pe’ quali parve che natura lo I avesse fatto sì spedito, sì pronto, sì facile a cose grandi. Ove c gli altri cercano ivi i colori più vividi, egli si valeva di tinte c basse e, come dicono, sporche; e avvicinandone loro altre al ( quanto belle e nette, ma pure ordinarie, mettea nei freschi un effetto, una vaghezza, un sole che forse non ha esempio … Più i studiato è nei quadri ad olio …Saria troppo grande il Tiepolo se, in opere di tal macchina fusse ugualmente corretto in ciascuna sua parte. L. lanzi, Storia pittorica della Italia, 1795-96
Sortì un pennello facile, ardito, grande e vigoroso, cosicché tutta l’opera sembra fatta ad un colpo, e fu finalmente pittore , universale … Avido di imitare quanti godeano a suoi giorni di riputazione, ora emulò la maniera caricata del Bencovich, ora il forte ombreggiamento del Piazzetta … G. A. moschimi, Della letteratura veneziana del secolo XVIII, 1806
Egli è forse l’artista che più accentua la visuale di sotto in su, così che le piante dei piedi e le narici finiscono per essere le parti più caratteristiche delle sue figure … Burckhardt, II Cicerone, 1853-54
Tiepolo. questo affascinante pittore, gran maestro della decadenza, sotto il cui pennello spirò la bella scuola veneziana ormai incapace di produrre capolavori. TH Gautier 1860.
Tiepolo è un manierista, che nei dipinti religiosi ricerca il melodramma e in quelli allegorici ricerca i movimenti e l’effetto; che, di proposito, sconvolge le colonne, rovescia le piramidi, sparpaglia le figure, in modo da dare alle proprie scene l’aspetto di un vulcano in eruzione. H. Taine, Voyage en Italie, 1864
Un genio malsano e bizzarro, un improvvisatore debole e scorretto, un decoratore senza freni, senza misura e senza convenienza … uno stravagante … Ch. Blanc, Histoire des Peintres de toutes les Ecoles „., 1868
Fatemi il piacere … di entrare a palazzo Labia a vedere, metà per voi, metà per me, gli affreschi di Tiepolo. Forain, sì, Forain me ne dava ieri sera, sulla tavola del caffè Laroche-foucauid, un’idea, che concludeva confrontando con un cartellone di Chéret. È il suo modo di ammirare. E. Degas, lettera a H. Rouart, 16 ottobre 1883
È lui che ha inaugurato il modernismo; questi quadri [nella chiesa di Sant’Alvise a Venezia] sono esattamente ciò che produrrebbe un buon allievo dell’Accademia delle Belle Arti di Parigi che cerca di compenetrarsi dei sentimenti ispirati dalla flagellazione di Cristo, dopo essersi riempito di una quantità enorme di George Sand e di Dumas … Guardateli bene per qualche tempo, insieme con i loro drammatici effetti di gusto teatrale, notando che nessun volto risulta privo di qualche espressione criminale o dolorosa, che tutto è chiaro su scuro e scuro su chiaro… alla vivezza del colore, alla franchezza del pennello … aggiungeva anche una certa aggiustatezza di disegno che, quantunque tratto dal vero, pure era spesso ignobile nelle forme, ne si curava punto della scelta del vero. F. Hayez, Le mie memorie, 1890
Ma la sensibilità del Tiepolo per la forza, il movimento, il colore era grande abbastanza da dare un nuovo impulso all’arte. Talvolta sembra non tanto l’ultimo dei maestri antichi, quanto il primo dei nuovi. B. Berenson, The venetian Painters of the Renaissance, 1894
Tiepolo è il centro cosciente della sua stirpe. … Egli non crea la bellezza, ma mostra tesori di spirito, di ingegnosità; … in lui la forza, spoglia della prima energia, inventa una grazia ignota agli imitatori … Egli era troppo scettico per giungere all’amarezza. Le sue concezioni hanno quel languore che segue alle grandi voluttà e che i delicati epicurei preferiscono al piacere. Egli risentiva un senso confuso di stanchezza degli sforzi eroici dei suoi antenati e, conservando il nobile atteggiamento che essi avevano lentamente formato per lui con la propria gloria, ne sorrideva. M Barrès 1899
Dei vecchi veneziani, contro le predilezioni del tempo, egli ama il più forte, l’unico che sia, venezianamente, un grande disegnatore: il Tintoretto. Impara a disegnare da lui e impara, come il Tintoretto che non dipinse figura senza averla ritratta in carta dal nudo, a riassumere in poche linee maestre e in poche macchie l’uomo o la statua che gli stavano davanti e a farli, in astrazione, più vivi e più saldi che non fossero in realtà. G. Fogolari, Dipinti giovanili di G. B. Tiepolo …, in ‘Bollettino d’arte”, 1923
Nelle forme c’è un fremito continuo, che è l’indizio della creazione non ancora acquietata, ma forse anche della dissoluzione che incomincia. Tanta è la vibrazione del moto e tanto è il moto preannunciato, se non ancora in atto, in ogni parte dei suoi dipinti, che anche i suoi quadri più affollati e stipati sono ariosi e respiranti come i suoi cieli più liberi. … Le architetture sono non collocate, ma prese e trascinate nei transiti delle linee prospettiche … L. Dami, Pitture deli ‘600 e ‘700 in Palazzo Pitti, 1924
Con Piranesi, che ritornando a Venezia fece una sosta nel suo studio, è l’ultima grande incarnazione del genio pittorico italiano; giustamente è stato definito un uomo del Rinascimento … ma è soprattutto, magnificamente, un uomo del proprio secolo, esprimendone le audacie contraddittorie con grande disinvoltura, con doti pittoriche pari a quelle dei più grandi maestri. H Focillon G. B. Piranesi, 1928
Come nei dipinti la luce si sprigiona dal rapporto dei colori, senza infrangere tuttavia le forme, che rimangono tradizionalmente ben definite e precise anche se mobilissime (contrariamente a quanto avviene nel plein air degli impressionisti, che è una visione rivolta all’esteriore e al momentaneo, mentre. quella del Tiepolo è sempre decorazione fantastica creata dall’interno), così nei disegni il semplice rapporto di tono tra l’inchiostro acquarellato e il bianco della carta sintetizza in sé coloristicamente ogni valore chiaroscurale plastico, che pur rimane l’originario fondamento della creazione. G. Vigni, Disegni del Tiepolo, 1942.