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Il colore bianco
Il bianco risulta rappresentare l’assenza di cromatismo. Mentre ogni altro colore ha una sua specifica tendenza e può variare nel tempo la propria tonalità, il pigmento bianco, steso puro o mescolato con un po’ giallo, mantiene a lungo la sua invariabilità.
Sin dall’antichità il bianco nei primi piani è stato di largo impiego, perché il suo accostamento ad altri colori riesce a rafforzare le tonalità ed i contrasti. Il bianco viene impiegato, in tutte le tonalità chiare ed in quelle a mezzatinta, ma bisogna far attenzione a non mescolarlo con altri colori, per non correre il rischio di impoverirli, sia in purezza che in energia e vivacità.
Proprio per l’eccessivo uso del bianco – ma anche del nero – molti artisti del passato sono stati contrari al suo utilizzo, perché lo ritenevano molto pericoloso. Tra questi Tiziano e Rubens.
Tuttavia, per arrivare a certi effetti coloristici, il bianco è un colore talvolta indispensabile, come nel caso di alcune tipiche velature. Un impiego intelligente del bianco viene fatto anche nei colori di fondo, perché rende più trasparente e luminoso il cromatismo dei pigmenti, che ad essi verranno sovrapposti. Dove invece non viene apportato altro colore, si evidenzia un certo impoverimento di tono.
Tale pregio tecnico è confermato da Leonardo nel suo trattato tecnico: « Sempre a quei colori che tu vuoi abbiano bellezza preparerai prima il campo candidissimo: e questo dico dei colori che sono trasparenti perché quelli che non sono trasparenti non giova campo chiaro e l’esempio di questo insegnano i colori dei vetri i quali, quando sono interposti infra l’occhio e l’aria luminosa, si mostrano di eccellente bellezza, il che far non possono avendo dentro a sé l’aria tenebrosa o altra oscurità ».
Colore Bianco d’argento (Carbonato di piombo)
Il bianco d’argento, è conosciuto anche come bianco di piombo, bianco di Krems, biacca e cerussa. Occorre maneggiarlo con prudenza perché è un pigmento molto velenoso.
Ancor più pericolosa è la polvere che viene impiegata per la preparazione della miscela che darà il prodotto finale.
Questo bianco ha importanti caratteristiche: essicca in breve tempo, copre bene lo strato sottostante, ha una buona resistenza al tempo, ma non resiste facilmente agli agenti atmosferici che tendono a a renderlo scuro.
Inoltre, se viene mescolato con olio di lino, ottiene una durezza che altri bianchi non riescono a raggiungere.
Bisogna tenere presente che il bianco d’argento, non deve essere mescolato con solfuri (es. vermiglione) e neppure con il cadmio (es. l’importantissimo giallo). Alcuni grandi pittori veneziani del passato, mescolavano il bianco d’argento con creta bianca.
Colore Bianco di barite (Solfato di bario)
Il bianco di barite può sostituire benissimo il bianco d’argento. Questo pigmento, non essendo velenoso si può maneggiare con tutta tranquillità.
Il solfato di bario è quel composto che, per gli accertamenti clinici nella radiologia, viene dato come pasto ai pazienti per controllare le funzionalità e le condizioni dell’apparato digerente.
Colore Bianco di Champagne (Carbonato di calcio)
Sia il bianco di Champagne che quello di Spagna, insieme ai bianchi di Meudon, di Bougival (conosciuto anche come biancone), sono certamente crete bianche che contengono carbonato di calcio proveniente da antichi giacimenti di conchiglie marine.
Queste vengono triturate, lasciate per un certo periodo in decantazione e quindi essiccate. Dopo il trattamento si ottiene una finissima polvere bianca, particolarmente adatta per il pigmento a tempera.
Colore Bianco di zinco (Ossido di zinco)
Questo pigmento, che viene ricavato dall’ossido di zinco, non innesca processi che tendono ad alterare i colori a cui vengono mescolati, ma ha alcune caratteristiche negative molto importanti, che sono la lentezza nell’essiccazione, il suo debole potere ricoprente e la scarsa resistenza agli agenti atmosferici.
Tolti questi difetti, il bianco di zinco dà vivacità e freschezza alle tinte e rende pure le gamme cromatiche, soprattutto quelle chiare e delicate che occorrono per la raffigurazione di nature morte e fiori in genere, nei riflessi del cielo, nel candore della neve e nei paesaggi marini.
Questo pigmento è resistentissimo alla luce del sole. Bisogna fare molta attenzione ad impiegarlo dove si vuole grandi effetti coloristici, perché tende leggermente a spegnerli. Può essere mescolato con tutta tranquillità con gli importantissimi pigmenti che contengono il cadmio.
Per quanto riguarda i difetti, due di questi possono essere risolti facilmente. Il primo, quello della lentezza nell’essiccazione, può essere ovviato con l’aggiunta di un essiccante, mentre quello dello scarso potere ricoprente, si risolve impiegando come sottostrato il bianco d’argento.
Bianco di China e bianco di Firenze
Il bianco di China è leggermente più denso e corposo dell’ossido di zinco. Questo pigmento viene impiegato solitamente nella tecnica dell’acquerello.
Il bianco di Firenze (Carbonato di calcio) viene usato soprattutto dagli artisti che lavorano nell’ambito della decorazione. Esso viene mescolato ai colori nella pittura a tempera su muro. È bene sapere che è conosciuto anche come gesso di Firenze.
Colore Bianco di Meudon (Carbonato di calcio)
Questo pigmento è molto simile al bianco di Champagne, di Bougival, di Spagna, ecc. Viene sconsigliato il pigmento in tempera per l’imprimitura sulla tela, perché con più stesure sovrapposte, questo bianco diventa molliccio, perdendo di consistenza.
Il bianco di Meudon si impiega di solito per formare l’intonaco nella pittura a tempera su supporti parietali in muratura.
Colore Bianco S. Giovanni.
Il bianco S. Giovanni è derivato dalla calce dopo il trattamento di spegnimento, di essiccazione, di frantumazione in finissima polvere e di macerazione di otto giorni immersa nell’acqua.
Ogni giorno occorre rinnovare l’acqua e rimescolare il tutto. Passati gli otto giorni, la sostanza viene tolta dal bagno e ridotta a piccoli mattoni, che si fanno asciugare al calore naturale del sole.
Questo bianco è molto indicato per la tecnica ad affresco. Nel procedimento per la realizzazione della sostanza pittorica, è necessario macinarlo a lungo e accuratamente, fino a fargli acquisire il necessario intenso candore.
Colore Bianco solfogeno
Questo tipo di bianco non è non molto conosciuto e quindi è poco reperibile nelle botteghe di belle arti. Può essere paragonato al bianco d’argento ed ha, rispetto a questo, un candore più marcato.
I difetti più importanti sono la lunga essiccazione e la perdita, nel tempo, del suo smalto originale.
Colore Bianco di titanio (Ossido di titanio)
Questo è un bianco molto importante, che rispetto alle sue ottime qualità, non è ancora sufficientemente conosciuto.
Ha la proprietà di non alterare le gamme cromatiche se mescolato con altri altri pigmenti. Si impasta molto facilmente ed ha una buona solidità.
Può sostituire la biacca ma tende a scurirsi ed impiega molto tempo ad essiccarsi. Per questo scopo è preferibile usare il bianco di zinco. Ideale per i pittori che lavorano spesso “fresco su fresco”.