Alessandro Bonvicino, meglio conosciuto come il Moretto (Brescia, 1498 circa – 1554/55)
Breve biografia
Il Moretto è uno degli esponenti più celebri della Scuola bresciana.
Suoi sono: il ciclo di affreschi con “Raccolta della mamma”, “San Marco, San Luca e i profeti” e la decorazione della lunetta sopra l’altare nella Cappella di Corpus Domini.
Il Bonvicino ha un’indole pacata e ponderata, una grande perizia nel disegno, che spesso lo porta ad interpretazioni un po’ fredde, e ama la pittura dei veneti.
Il cromatismo delle sue opere, fatto di toni argentini, perlacei e talvolta plumbei, lo avvicina a Giovanni Gerolamo Savoldo (1480 circa – post 1548) e, in genere, ai pittori lombardi. Rimangono tuttavia gli influssi subìti nel corso della sua prima formazione derivati dall’anziano Vincenzo Foppa (1427 circa – 1515 circa).
Egli è anche un abile ritrattista (un’ottima testimonianza è il “Gentiluomo” della National Gallery di Londra).
Uno dei suoi allievi più importanti è il bergamasco Giovan Battista Moroni (1523 -1578) famoso per i suoi ritratti, ma poco portato alla realizzazione di pale d’altare.
Meritano particolare attenzione alcuni ritratti realizzati da questo artista, tra cui ricordiamo: “Il Gentiluomo” e “Pace Rivola Spino” (entrambi conservati nella Pinacoteca Ambrosiana di Milano), “Antonio Navagero”, (Pinacoteca di Brera) e il “Vecchio gentiluomo” (National Gallery di Londra).