Alciati Ambrogio Antonio (Vercelli 1878 – Milano 1929)
Nascita: Vercelli 1878.
Morte: Milano 1929.
Formazione artistica: Istituto delle Belle Arti di Vercelli, accademia delle Belle Arti di Brera con gli insegnanti Vespasiano Bignami e Cesare Tallone.
La sua pittura: è soprattutto a tema ritrattistico con evidenti influssi di Giovanni Boldini, per la superficialità ed evanescenza di alcune immagini femminili, e di Tranquillo Cremona per le gamme cromatiche che escono della sua tavolozza.
Alciati è anche un ottimo frescante.
Alcune sue opere: Gli affreschi realizzati nella villa Pirotta di Brunate (Como); Un cenno bibliografico: Degrada, Ambrogio Alciati, Milano 1975.
Antonio Ambrogio Alciati (Vercelli, 1878 – Milano, 1929). Frequentò l’Istituto di Belle Arti di Vercelli e, dal 1887, l’Accademia di Brera a Milano sotto la guida di Cesare Tallone (Savona, 11 agosto 1853 – Milano, 21 giugno 1919) e Vespasiano Bignami (Cremona 1841, Milano 1929), ai quali succedette, nel 1920, alla cattedra di figura.
Alciati è celebre soprattutto per la sua produzione ritrattistica, da cui emergono gli influssi della pittura di Tranquillo Cremona (Pavia, 10 aprile 1837 – Milano, 10 giugno 1878), per il cromatismo, e quelli di Giovanni Boldini per le forme femminili vaporose e frivole (Gallerie d’Arte Moderna di Roma e Milano).
Antonio Ambrogio è stato anche un abile frescante: ne sono testimonianze gli affreschi realizzati in diverse chiese della Lombardia e quelli nella villa Pirotta di Brunate (Como).
Bibliografia:
Degrada, Ambrogio Alciati, anno 1975, Milano.
G. Nicodemi, A. Alciati, anno 1943, Bergamo.
G. Marangoni, A. Alciati, anno 1923, Bergamo.
Catalogo della mostra personale alla Permanente di Milano, anno 1941, Milano.
I ritratti di A. Alciati alla Quadriennale, in « L’illustrazione italiana », anno 1908.