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BABILONIA E ASSUR
Hammurabi, re di Babilonia, riesce a unificare l’intera area della Mesopotamia sconfiggendo Mari, Larsa, Eshnunna, e proclamandosi monarca assoluto. In tutta l’epoca babilonese, che va dal 1792 al 1550 a.C., la cultura artistica rimane ancorata ai temi e al linguaggio neosumerico.
Le opere di questo periodo sono piene di animali modificati dalla fantasia: tori e leoni sono rappresentati di guardia presso gli ingressi dei palazzi del potere e dei templi. Le opere di rilievo mostrano la continua ripetizione strutturale, compositiva e dei temi, ciò si evidenzia anche nella stele che ha in sé il codice di Hammurabi: sulla parte superiore sta il re, seduto sul trono mentre chiede consiglio al Sole, dio della giustizia, che gli illumina la mente per il suo difficile incarico.
Intorno al 1500 a.C. la geografia politica del Vicino Oriente viene sconvolta per l’ennesima volta: il regno di Babilonia si piega alle invasioni di popolazioni che discendono dalle montagne iraniche e dalla regione anatolica. Sulla scena della storia si presentano con forza gli Assiri che, dopo aver istituito uno stato autonomo nella Mesopotamia settentrionale, danno origine ad un vasto e potente impero. La grande cultura artistica degli Assiri, generalmente libera dai temi religiosi, si manifesta principalmente in rilievi a tematiche narrative, che ornano, insieme alle opere pittoriche, le pareti degli edifici.
I bassorilievi costituiscono la documentazione visiva dello splendore, dei progressi, delle conquiste e della remissività dei popoli stranieri; le scene descrivono con chiarezza le preparazioni e le tecniche di guerra, le imprese eroiche del re, sia durante battute di caccia di animali selvatici che in battaglia contro il nemico.
Assurnasirpal II (883-859 a.C.) è il primo dei re assiro a far eseguire opere ornamentali nella parte inferiore della sala del trono ed in altri locali del palazzo reale a Nimrud, con un fregio a rilievo su ortostati in calcare di origine alabastrina. La descrizione figurativa della scena si sviluppa attraverso una serie ordinata di avvenimenti, ciascuno dei quali eseguito in quanto momento di suprema importanza; queste opere diventano vere e proprie cronache figurate.
La meglio conservata (attualmente al British Museum) è proprio il rilievo d’alabastro che raffigura l’esercito assiro durante l’assedio di una fortezza: qui sfilano tutti gli eventi di una campagna militare organizzata nei minimi particolari. Si vedono gli accampamenti, i soldati che attraversano i fiumi ed attaccano le fortificazioni nemiche e si assiste al pasto dei guerrieri.
Il modo della raffigurazione richiama un po’ quello egizio, ma è meno stilizzato e meno ordinato, però dà la sensazione di assistere alla visione di un documentario televisivo di circa tremila anni fa. In tutte le guerre vince chi subisce pochissime perdite rispetto a quelle inflitte al nemico: curiosamente in queste spaventose scene di guerra, dove si vedono molti morti, neanche uno è assiro. L’arte della millanteria, dell’ipocrisia e della propaganda, risulta essere abbastanza sviluppata anche a quei tempi.
Con il regno di Salmanassar II tra l’anno 858 e l’anno 824 a.C., il bassorilievo è raffigurato su lastre di bronzo come ornamento delle porte dei palazzi della sua reggia a Balawat. “Palazzo senza rivali” era quello maestoso di Sargon II (721-705 a.C.), dentro la città di Khorsabad, delimitata da impressionanti mura: figure di tori androcefali erano posati a protezione degli ingressi principali. Le cinque zampe della mostruosa creatura alata permettono di far sembrare il toro androcefalo immobilizzato in una data prospettiva, ed in movimento in un’altra.
Dopo il crollo di Ninive nel 612 a.C., la Mesopotamia meridionale rinasce dal punto di vista artistico, soprattutto nelle sue monumentali architetture. Sotto il regno di Nabucodonosor II a Babilonia si erigono grandi templi, maestosi palazzi con giardini pensili e ziqqurat altissime, alcune superano i cento metri, che rimandano il pensiero alla biblica torre di Babele. Nel 539 a.C. Babilonia conquistata da Ciro entra a far parte dell’Impero Persiano.