Gignous (Zignù) Eugenio
Gignous (Zignù) Eugenio: Nato da una famiglia di origine savoiarda, il Gignous seguì all’Accademia di Brera i corsi di pittura di paesaggio come allievo di Luigi Riccardi sino al 1870
Filippini Francesco
Filippini Francesco frequentò la scuola di disegno presso la Pinacoteca Tosio Martinengo di Brescia, ed essendo la famiglia di origini modestissime, fu costretto a lavorare come commesso in una drogheria e ad impegnarsi come scrivano presso lo studio di un notaio
Federico Faruffini
Faruffini federico studiò a Bergamo con il Trecourt e poi a Venezia dove conobbe il Cremona. Trasferitosi a Milano, lavorò all’Accademia di Brera sotto il Bertini. Inquietamente, si dilettava a viaggiare
Francesco Didioni
Didioni Francesco fu studente a Brera con l’Hayez e con il Casnedi. La sua opera affermatasi principalmente nel ritratto di gusto essenzialmente cremoniano, mostra un'atmosfera blanda con un tipico mite carattere crepuscolare
Uberto Dell’Orto
Dell’Orto Uberto fu ingegnere prima di dedicarsi alla produttività pittorica che intraprese seguendo la scuola dei paesaggisti G. B. Lelli ed Eleuterio Pagliano.
Breve biografia di Sebastiano De Albertis
Il De Albertis studiò all’Accademia di Brera ed alternò l’attività di pittore di scene militari a quella di combattente, infatti, fu al seguito di Giuseppe Garibaldi nel 1859 e nel 1866, dopo aver partecipato nel 1848 alle cinque giornate di Milano.
Breve biografia di Tranquillo Cremona
Figlio di un avvocato e fratello del matematico Luigi (considerato il fondatore della geometria algebrica), Cremona Tranquillo frequenta la scuola civica di Pavia ribellandosi, sin da piccolo, a quel mondo borghese al quale apparteneva.
Cornienti Cherubino
Il Cornienti frequenta a Milano l’Accademia di Brera e, diventato ammiratore di Francesco Hayez, incomincia a seguire subito i corsi della sua scuola.
Luigi Conconi
Conconi Luigi: I suoi interessi lo portano a seguire le orme della pittura dei suoi contemporanei lombardi e viene considerato, più o meno da tutti, seguace in arte, dei suoi amici di vita Cremona e Ronzoni.
Giovanni Carnevali detto il Piccio
Giovanissimo, ancora quasi bambino, Giovanni Carnevali detto il Piccio seguì il lavoro del padre, capomastro e creatore di giochi d’acqua, ad Albino, nella villa dei Conti Spini, dai quali ricevette il soprannome che lo accompagnò per tutta la vita.