Cattedrale Metropolitana di Santa Maria Assunta (facciata superiore)
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Storia e descrizione della facciata
L’iniziale confusione della storia sull’affido dei lavori
I lavori della parte superiore della facciata del duomo di Siena furono affidati a Camaino di Crescentino (padre dell’ancora più celebre Tino di Camaino), che li diresse dal 1299 al 1317.
In passato, però, secondo un documento male interpretato, riferito ai lavori della “Facciata in piazza del Duomo, logia del vescovo”, si riteneva che tale progetto fosse opera di Giovanni di Cecco. Esso invece, si riferiva ad un’altra dimora del vescovo ubicata nella stessa piazza: il Palazzo Vescovile.
Camaino di Crescentino diresse i lavori
Quando si ritrovò un documento del 1310, dove si richiedeva la messa in opera di un mosaico per la cuspide centrale, a cui seguì l’attenta rilettura di alcune cronache trecentesche precedentemente ignorate, risultò che tre di queste (riferite al 1317) parlano del completamento della facciata. Il documento portò così chiarezza, una volta per tutte, su questo argomento.
Camaino di Crescentino costruì la facciata dandogli l’attuale aspetto a “tre cuspidi”. Sotto quella centrale appare un grande oculo incorniciato da nicchie gotiche con dentro busti di Profeti, Apostoli e, posta al centro in alto, la Madonna col Bambino. La scultura originale di quest’ultima si trova nel Museo dell’Opera del Duomo.
La maestosa cuspide dorata e le raffigurazioni
L’oculo reca una vetrata cinquecentesca con l’Ultima cena (visibile solo dall’interno), realizzata da Pastorino dei Pastorini.
Ai lati stanno due pilastri che, prendendo in salita la forma di pinnacoli, terminano in sottilissime guglie a conferire più slancio verso l’alto alla struttura. Ai lati di questi ultimi, sotto le cuspidi laterali, appaiono due ordini di piccole logge, mentre il tutto è dominato dalla maestosa cuspide dorata centrale con all’interno il mosaico dell’Incoronazione della Vergine realizzato nel 1878 a Venezia su disegno di Alessandro Franchi.
Le raffigurazioni nelle cuspidi laterali – sempre a tecnica musiva – eseguiti nel medesimo anno dallo stesso artista, rappresentano la Presentazione di Maria al Tempio (sinistra) e La Natività di Gesù (destra).
Lo stile gotico-fiorito della facciata
Nel complesso generale possiamo definire lo stile della facciata superiore come gotico-fiorito.
Nei primi decenni del XIV secolo, Lorenzo Maitani, un architetto senese, incominciava a lavorare alla facciata del Duomo di Orvieto, che chiaramente richiama la facciata superiore del duomo di Siena. Tuttavia, anche avendo uno stile omogeneo in tutta la facciata, quella della cattedrale di Orvieto viene considerata come una versione perfezionata della facciata in esame.
Dato che i periodi di lavorazione delle facciate delle due cattedrali si accavallano, non è proprio chiaro al cento percento quale delle due facciate facesse da modello all’altra. Si sa però per certo che quella senese fu iniziata prima, e che l’arte senese influenzava maggiormente di quella orvietana. Si tende perciò ad attribuirne l’ascendente a quella Senese.
La piccola imprecisione
Comunque nella facciata in esame, secondo gli esperti, a differenza di quella di Orvieto, si evidenzia un difetto architettonico sui pilastri situati lateralmente all’oculo. Questi non coincidono affatto con quelli posti ai lati del portale centrale di quella inferiore.
Continua nelle pagine successive con:
- Cupola, fiancate, campanile e facciata posteriore del duomo
- Il pavimento del duomo
- Struttura interna e controfacciata del duomo
- Le navate del duomo di Siena
Ricerche effettuate in: Monika Butzek, Chronologie in Walter Haas, Dethard von Winterfeld, Der Dom S. Maria Assunta
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