Lo sposalizio della Vergine del Perugino
Sull’opera: “Lo sposalizio della Vergine” è un dipinto variamente attribuito a Pietro Vannucci detto il Perugino, realizzato con tecnica ad olio su tavola nel 1500-04, misura 234 x 185 cm. ed è custodito nel Musée des Beaux Arts, Caen.
L’opera in esame può essere verosimilmente identificata con la pala che decorava la cappella del Santo Anello nella cattedrale di Perugia.
Da documentazioni certe si ricava che, nel 1485, la pala venne commissionata al Pinturicchio, e che, non potendo questi realizzarla, nel 1499 fu affidata al Perugino.
Probabilmente il Vannucci vi lavorò in un periodo compreso tra il 1500 ed il 1504. Durante l’occupazione napoleonica, del dipinto non si seppe più nulla (girava la voce che fosse finito in America o perduto in pieno Atlantico in un naufragio).
Nel 1839, invece, si trovava nel Musée des Beaux Arts di Caen (fonte: Passavant). Appena i vecchi proprietari lo vennero a sapere, lo richiesero più volte al Museo, ma invano.
La tradizionale attribuzione al Vannucci, accolta da molti studiosi di storia dell’arte, tra i quali il Lanzi (1785), creò più tardi perplessità nel Berenson (1896) e nella Logan (1896 e 1900), che l’assegnavano allo Spagna, noto anche come Giovanni di Pietro (1450 – Spoleto, 1528), considerando il dipinto come opera derivante dall’omologa composizione di Raffaello (1504).
Tale ipotesi venne respinta con decisione da L. Manzoni (1898), da Engerard (1900), da Bombe e dalla maggior parte degli studiosi successivi, eccetto Adolfo Venturi (che avanzò il nome di Andrea da Assisi), e si ritornò a considerarla del Perugino, ammettendo aiuti più o meno vasti.