Mantegna: Affreschi della cappella Ovetari – Assunzione della Vergine
Al secondo elenco opere del Mantegna
Sull’opera: “L’Assunzione della Vergine” è un dipinto autografo del Mantegna, realizzato a fresco nel 1456, misura – alla base – 238 cm. ed è custodito nella chiesa degli Eremitani di Padova.
L’importante commissione degli affreschi nella cappella Ovetari appartengono al primo periodo della carriera artistica di Mantegna. L’artista ricevette l’incarico all’importante decorazione assieme ad altri collaboratori fin dal 1448, quando a diciassette si era appena affrancato dallo Squarcione.
I lavori proseguirono per circa nove anni. L’abside dell’Assunzione, che era affidata a Nicolò Pinzolo, dopo la morte di quest’ultimo (1453) passò al Mantegna. Qui l’artista vi lavorò alcuni anni; non si sa esattamente quanti ma certamente compresi entro il 1457, data del completamento dei lavori.
Alla committente, Imperatrice Ovetari, non piacque il fatto che nella rappresentazione ci fossero soltanto otto apostoli invece che dodici. Intentò per tale motivo causa all’artista, il quale fu sorretto dai pittori Pietro da Milano e Giovanni Storlato, che giustificarono il limitato numero di apostoli per mancanza di spazio, dovendo l’autore rispettare le grandezze naturali degli stessi.
Intorno al 1880 due scene pericolosamente danneggiate (l’Assunzione e il Martirio e trasporto di san Cristoforo) subirono il processo di “staccamento” e nel corso della seconda guerra mondiale furono precauzionalmente ricoverate in un luogo sicuro, salvandole dalla completa distruzione, che sarebbe avvenuta l’11 marzo 1944, quando la chiesa degli Eremitani fu bombardata con la perdita di tutte le opere in essa contenute.
Attualmente assieme ai pochi frammenti salvati, e ricollocati in loco, sono esposte copie fotostatiche d’epoca.