Fra’ Bartolomeo: Madonna col Bambino (diametro 64 cm.)
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Sull’opera: “Madonna col Bambino (diam 64 cm.)” è un dipinto di Fra’ Bartolomeo realizzato con tecnica a fresco su terracotta, ha un diametro di 64 cm. (5,5 di spessore) ed è custodito nel Museo di S. Marco a Firenze.
Restauro: 1995, Laboratorio di Restauro SBAS, Firenze a cura di Marcello Chemeri.
Mostre: 1969, “Due secoli di pittura murale”, Prato; 1980, “Prato e i Medici nel Cinquecento”, Prato.
Trattati, cataloghi e pubblicazioni: AABA, “Stato dei quadri…”, 1810, c. 29r, n° 655 e 656; AABA, “Inventario degli oggetti…”, 1810, c. 73r, n° 655 o 656; AGF, Masselli, 1855-1859, n° 103/3; inv. Accademia, 1910, n° 210; Pieraccini, 1884, pagine 74 e 75, n° 171; Bonsanti, 1985, pag. 55; Serena Padovani in “L’età di Savonarola – Fra’ Bartolomeo e la Scuola di San Marco” pag. 205, Marsilio Editori, 1996 (fonte delle presenti informazioni).
Il presente affresco, come il suo gemello rappresentato nella pagina precedente, è stato sottoposto nella tarda metà del secolo scorso ad uno scrupoloso restauro che lo ha affrancato, peraltro, dalla ingombrante cornice quadrata in legno grigio, entro la quale era stato inserito probabilmente nel corso dell’Ottocento, per soddisfare alle esigenze relative del miglior modo espositivo, probabilmente quando era nella Galleria dell’Accademia di Firenze.
Dal restauro si è rilevato che il fondo della superficie pittorica aveva due strati di ridipinture, stesi a distanza di tempo, con altrettante gradazioni di verde per arrivare allo strato originale di verdino chiaro ricco di luminosità con le due immagini da far emergere.
Come già accennato nell’altra pagina, la composizione viene identificata dagli studiosi di storia dell’arte con uno degli affreschi assegnati al frate pittore, descritti nella medesima maniera, di uguali dimensioni, raffiguranti la “Madonna col bambino” e catalogati negli elenchi come opere pervenute all’Accademia di Firenze dal convento di San Marco in seguito alla soppressione del 1810.
Dall’Accademia fu trasferito nel 1924 al Museo di San Marco a Firenze e quindi al Museo Civico di Prato dove sostò fino al 1946. Di nuovo riportato nel Museo di San Marco e di nuovo al Museo Civico di Prato, nella cui guida viene pubblicato dal Marchini.
Dal 1983 si trova, insieme al tondo gemello, nel Museo di San Marco.