Piero di Cosimo: Le Storie di Sileno (Cambridge)
Sulle opere: Le “Storie di Sileno”, ovvero “La scoperta del miele” e le “Disavventure di Sileno”, sono raffigurate in due dipinti autografi di Piero di Cosimo (Piero di Lorenzo), realizzati con tecnica a olio su tavola, misurano rispettivamente 80 x 128,5 e 76,2 x 126,5 cm. La prima è custodita nell’Art Museum di Worcester (Mass:); l’altra, nel Fogg Art Museum di Cambridge (Mass.).
A proposito delle composizioni in esame il Vasari scriveva: “Lavoro per Giovanni Vespucci che stava dirimpetto a S. Michele della via de’ Servi, oggi di Pier Salviati, alcune storie baccanarie che sono intorno a una camera; nelle quali fece sì strani fauni, satiri, silvani e putti, e baccanti, che è una meraviglia vedere la diversità de’ zaini e delle vesti, e la varietà delle cere caprine, con una grazia ed imitazione verissima. Evvi in una storia Sileno a cavallo su uno asino con molti fanciulli, chi lo regge e chi gli da bere; e si vede una letizia al vivo fatta con grande ingegno”.
I due dipinti vennero pubblicati per la prima volta nel 1857 da Waagen (Galleries and Cabineis or Art in Great Britain, 1857), proprio con l’attribuzione a Piero di Cosimo – senza però alcun richiamo agli scritti del Vasari – quando ancora facevano parte della raccolta inglese Sebright di Beechwood. Fu fu Ulmann (“JPK” 1896) che li identificò con il ciclo descritto dal grande aretino.
Per quanto riguarda la cronologia delle due tavole, eccetto Langton Douglas (1946), che le colloca intorno agli ultimi anni del Quattrocento, le datazioni avanzate da gran parte della critica coprono un periodo compreso tra il 1499 (riferito all’acquisto del palazzo da parte della famiglia Vespucci) ed il 1515.
La data più probabile invece, quella proposta da Zeri (“P” 1959), oscilla fra il 1505 e il 1507, in considerazione dello stile, quando cioè si stava spegnendo in Piero l’antico influsso nordico per dare posto alla componente leonardesca. Conferma di questa tesi, per esempio, può essere “Incarnazione di Cristo con i santi” degli Uffizi, che presenta alcune consonanze con la paesaggistica delle presenti “Storie”.
Mentre “la scoperta del miele” si trova in ottimo stato di conservazione, la tavola delle “Disavventure di Sileno” si presenta alquanto consunta, soprattutto da un disastroso restauro a base di soda caustica.