Correggio: Gli affreschi nel duomo di Parma
L’Assunzione della Vergine è un affresco di cm 1900 x 2800 (veduta complessiva) realizzato tra il 1526 ed il 1530 (o con dubbio, il 1528) dal Correggio, che decora la cupola del Duomo di Parma.
L’opera tratta il tema del momento dell’assunzione al cielo della Madonna.
la forma che tende all’ellittico, nel senso del transetto, è compresa nelle dimensioni sopra riportate (1,9 x 2,8 m.). L’intera opera si estende anche al tamburo (forma ottagonale con gli oculi delle finestre).
Le aperture separano le figure – singole o in coppia – dei giganteschi apostoli, dietro ai quali, stanno – al di sopra del parapetto stesso – angeli non alati (o meglio, efebi) che bruciano l’incenso.
Più in alto, dopo un ampio ‘registro” di nuvoloni – che si fanno sempre più piccoli verso l’alto – squarciandosi con imponenza nell’azzurro, è raffigurato il trionfale arrivo della Madonna al cielo, provocando un vortice di serenità in un primo coro. Qui gli angeli cantano, suonano, danzano, si librano vertiginosamente, si abbracciano.
Più in alto sono collocati i beati, in un altro girone, serrato in adorazione: attorno alla Madre si identificano Adamo, Eva con il pomo”, Giuditta con la testa di Oloferne, Abramo con lsacco, David con Golia, ed altre figure. L’opera parmense del Correggio è considerata una delle basi più significative della pittura barocca, per il drammatico linguaggio della scena, per l’integrazione di componenti architettonici e pittorici, e per la grande innovazione prospettica dal basso verso l’alto, assai apprezzata dagli artisti del secolo successivo. I tempi per apprezzare tali novità non erano ancora maturi e l’opera non ebbe molto successo …… ma tanto scalpore.
Il contratto per la realizzazione dell’opera fu stipulato dall’artista ed i suoi committenti (fabbricieri del duomo di Parma) il 3 novembre 1522.
A. Venturi, in un suo scritto del 1926 parla dell’affresco di Parma: “richiami alla Camera di San Paolo, oltre le conchiglie, sono i festoni di frutta legati da nastri … gli occhi cinti da ghirlande d’alloro sostituiscono i clipei di Michelangelo, e figure sedute una per lato, come nella Cappella Sistina le coppie di efebi, li reggono pel sostegno di nastri”.
Per quanto riguarda la cronologia, è molto affidabile quella sopra riportata: Il Ricci gli assegna il quinquennio 1526-30; il Bottari, dopo aver effettuato una lunga ed accurata analisi formale, ipotizza più o meno stessa cronologia; come pure il Bianconi. Anche il Tassi è d’accordo con il 1530 ma posticipa l’inizio della realizzazione al 1527.