Carpaccio: I diecimila crocifissi del Monte Ararat
Sull’opera: “I diecimila crocifissi del Monte Ararat” è un dipinto autografo di Carpaccio, realizzato con tecnica a olio su tela nel 1515, misura 307 x 205 cm. ed è custodito nell’Accademia di Venezia.
Sul cartellino, sotto il crocifisso in primo piano si legge: “V. / CARPATHIVS / MDXV”. Secondo la leggenda, Acazio al comando di novemila soldati romani, nonostante il mancato appoggio degli imperatori che erano fuggiti, riuscì con l’aiuto divino ad annientare i ribelli armeni. I valorosi si raccolsero poi sul monte Ararat, dove ottennero la solidarietà degli angeli, calati dal cielo.
Intanto gli imperatori, per nulla turbati dalla loro vile azione, avevano preso accordi con alcuni capi delle zone limitrofe per catturare i novemila romani assieme ad altri mille compagni ai quali si erano uniti. I diecimila uomini vennero incoronati con spine e quindi crocifissi, mentre stava infuriando un brutto temporale.
Nel fondo della composizione si scorgono le narrazioni che precedono quella delle crocifissioni: la battaglia, la dura salita al monte, l’apparizione degli angeli e il raggiungimento dell’Ararat. In primo piano, nella zona di destra, si vede un imperatore a cavallo, che sta parlando ai capi locali.
Secondo molti studiosi di storia dell’arte la figura inginocchiata è probabilmente Acazio.
In precedenza il dipinto si trovava nella chiesa di Sant’Antonio di Castello a Venezia, sull’altare commissionato da E. Ottoboni e consacrato nel 1512.
All’abbattimento dell’edificio, nel 1807, l’opera fu trasferita all’Arsenale e quindi (1812) all’Accademia di Venezia.