Andrea del Sarto: Dama col Petrarchino
Sull’opera: “Dama col Petrarchino” è un dipinto di Andrea del Sarto realizzato con tecnica a olio su tavola nel 1528, misura 87 x 69 cm. ed è custodito nella Galleria degli Uffizi a Firenze.
Poco o nulla si sa sulla provenienza della composizione in esame, ma il ritratto, con attribuzione al Pontormo, era già presente nel 1589 nell’inventario della Tribuna. Nel 1634 la tavola venne riconsegnata ad Andrea del Sarto con la sottoscrizione della critica di tutti i tempi, che non ne mise più in discussione l’autografia.
I tentativi di identificazione dell’effigiata effettuati dagli studiosi di storia dell’arte nel corso dei secoli sono stati molteplici, ma nessuno è mai riuscito a portare prove concrete atte a dimostrarne l’effettiva identità.
Negli inventari del 1687 e del 1784 appare il nome di Lucrezia Bonafede, tra l’altro, proprietaria di un autoritratto di Andrea del Sarto ai tempi del Vasari. Di Pietro (1910), con la sottoscrizione del Wagner (1951) e del Freedberg (1963), identificò la dama in Maria del Berrettaio, figlia dell’artista, nata nel precedente matrimonio. Lo Shearman pensò invece ad un’ipotetica “innamorata” il cui fidanzato aveva richiesto il ritratto al pittore. Tale idea piacque alla Caneva (1986) perché era suffragata da alcuni indizi trovati sugli studi preparatori (scoperti nel 1922 dal Fische) in cui appaiono alcune note sul colore e sulla fisionomia della dama, indicazioni sicuramente date committente, certamente incompatibili con un ritratto da realizzare in ambito familiare.
La cronologia della tavola, abbastanza varia, va dal 1514 (Sinibaldi, Venturi) al 1528-29 (Freedberg). Tra le due date estreme vi è quella relativa al 1520 proposta da Di Pietro (1510) e, soprattutto, quella riferita al 1528 da Knapp (1907), a cui converge la convinzione della maggior parte degli studiosi.