Andrea del Castagno: Trinità e santi (Firenze)
Sull’opera: “Trinità e santi” è un affresco autografo di Andrea del Castagno realizzato con tecnica nel 1455, misura 285 x 173 cm. ed è custodito nella basilica della Santissima Annunziata a Firenze.
L’affresco venne realizzato su commissione di Gerolamo Corboli per la sua cappella, subito dopo che l’artista raffigurò il “San Giuliano e il Redentore”, di quella attigua, ed il ciclo di affreschi di Sant’Egidio, andati perduti.
Della presente composizione non si seppe più nulla dal 1553, anno in cui, nel passaggio della cappella dalla famiglia Corboli a quella dei Caiani da Montauto, la parete che la conteneva fu ricoperta da una pala d’altare con raffigurato il “Giudizio universale” di Alessandro Allori (1535 – 1607).
Nel 1899 Brockhaus, mettendo a confronto l’edizione delle Vite del Vasari edita nel 1550 con quella del 1568, si accorse della differenza sulla decorazione della cappella e suggerì la rimozione della pala dell’Allori, facendo portare alla luce l’affresco di Andrea del Castagno.
Nel 1937 l’opera fu sottoposta a pulitura e ad integrazioni di colore in varie lacune nella parte bassa. Nel 1967, in occasione dei vari interventi del “dopo alluvione” fu strappato dal muro e restaurato. In tale circostanza si riuscì a recuperare anche la sinopia con la raffigurazione dei santi.
La scena rappresentata si può considerare suddivisa in due parti: quella superiore con la maestosa raffigurazione della Trinità, scorciata dall’alto verso il basso in profondità (come nessun altro pittore aveva mai fatto prima), e quella inferiore, con i santi sorpresi dalla poderosa visione.