Valutazione di un’opera d’arte
Valutare un’opera d’arte è argomento complesso e sul quale c’è molta confusione. Del resto pur se il settore è regolato da logiche simili agli altri mercati commerciali, in questo caso non ci troviamo di fronte a un “prodotto” con caratteristiche analoghe dal momento che è il risultato di un’opera di ingegno e presenta caratteri di unicità.
Come muoversi, quindi, per capire il valore di un quadro, di una scultura, di una fotografia? Con questo approfondimento ci soffermeremo sull’analisi degli elementi che, nel loro complesso, contribuiscono alla quotazione di un’opera d’arte.
Come necessaria premessa dobbiamo ricordare che queste considerazioni sono specifiche per il mercato dell’arte moderna e contemporanea (artisti italiani ed internazionali nati dal 1850 ai giorni nostri) e non si estende ad altri settori come il design, il modernariato e l’antiquariato dove valgono logiche simili ma pur sempre differenti nella sostanza.
Concluderemo l’approfondimento con un’analisi dei servizi online dedicati alle quotazioni di opere d’arte moderna e contemporanea, dal momento che il digitale negli ultimi decenni è intervenuto con successo anche in questo settore.
Valutare un’opera d’arte: conoscenza Firma, Documentazione e Tecnica
Soprattutto la Firma dell’Opera
Il primo elemento da considerare per valutare un’opera d’arte non può che essere l’artista. Lo abbiamo ricordato fin dall’inizio: un’opera d’arte non è un prodotto commerciale “tradizionale” e per fortuna! Gli artisti, sia italiani che internazionali, hanno quotazioni che nel corso del tempo possono variare in maniera significativa. Basti pensare che, in alcuni casi, opere d’arte acquistate nel corso degli anni 90 vedono oggi una svalutazione che in alcuni casi arriva all’80%, dal momento che le quotazioni dell’artista sul mercato sono diminuite in modo significativo.
Ma da cosa dipende l’andamento del mercato e quali sono gli elementi da considerare?
Oggi fondamentale è l’analisi delle aggiudicazioni in asta ossia il cosiddetto mercato secondario dell’arte. Nel corso degli ultimi decenni, infatti, le gallerie d’arte hanno progressivamente perso il ruolo primario sul mercato a favore delle case d’asta che oggi rappresentano il canale principale di vendita, sia in Italia che all’estero. Le aggiudicazioni in asta rappresentano, quindi, un valore di mercato che può essere assunto come riferimento per le quotazioni di un artista.
La Documentazione: Provenienza ed Autenticità
Quello che è fondamentale per valutare un’opera d’arte è la documentazione che accompagna l’opera a garanzia del cliente. Stiamo parlando della provenienza ed autenticità, vero e proprio “passaporto” di un’opera d’arte. Autentiche a cura dell’artista, fatture di vendita di gallerie d’arte o case d’asta, numeri di registrazione presso gli archivi ufficiali dell’artista, dichiarazioni degli eredi nel caso in cui non sia più in vita: sono questi gli elementi da considerare quando si affronta una transazione commerciale che ha per oggetto un’opera d’arte.
In assenza di documentazione affidabile e completa è sempre preferibile stare alla larga e, per tale motivo, il valore di mercato scende in maniera significativa fino ad arrivare a una “non commerciabilità” dei beni.
Facciamo un esempio. Per artisti di rilievo esistono archivi di riferimento gestiti da eredi, studiosi ed esperti conoscitori di ogni tratto dell’artista. Se l’opera non presenta la autorizzazione dell’archivio di riferimento si può rischiare che venga successivamente bloccata rendendo nullo il suo valore.
La Tecnica
Per quanto riguarda la tecnica, questa, è un elemento centrale nella quotazione di un’opera.
Partiamo dalla considerazione che esiste una differenza enorme tra un’opera unica ed un multiplo (litografia, serigrafia, stampa). Nel secondo caso, infatti, il valore di mercato è significativamente inferiore e non potrebbe essere diversamente.
Tra le opere uniche ci sono tecniche, ad esempio nella pittura, considerate maggiormente nobili. Parliamo dell’olio su diverso supporto (tela, carta, cartoncino) che rispetto a una tecnica mista ha una quotazione generalmente più elevata.
Subito sotto: i servizi digitali per valutare un’opera d’arte.
I servizi digitali: ValutaOpere, ArtPrice ed ArsValue
Internet ed i servizi digitali sono entrati con forza nel mercato dell’arte.
Oggi sono presenti 3 portali di riferimento per coloro che desiderano avere una quotazione di un’opera d’arte.
Come abbiamo anticipato il mercato delle aste è fondamentale per definire l’andamento del valore di mercato di un artista. Per tale motivo tutti i portali che di seguito descriveremo partono dall’analisi delle aggiudicazioni di opere d’arte in asta, sia in Italia che all’estero.
Vediamo quali sono e le caratteristiche che li rendono unici.
Le caratteristiche di detti servizi
ArtePrice
– ArtPrice. Portale internazionale, con sede in Francia, che si offre come vetrina per le case d’asta interessate a dare rilevanza ai propri cataloghi. Offre una serie di dashboard per artista con i valori di aggiudicazione delle opere.
ArtPrice è sicuramente completo ed un punto di riferimento ma è maggiormente adatto ai professionisti del settore (case d’asta, galleristi, mercanti d’arte) piuttosto che ai singoli collezionisti ed appassionati di arte.
ValutaOpere
– ValutaOpere. Portale italiano che analizza il mercato delle aggiudicazioni in asta in Italia per fornire le quotazioni di mercato reali per artista e tipologia di opera.
Il suo obiettivo è semplice: aiutare ad acquistare e vendere opere d’arte al giusto prezzo.
Il vantaggio che offre è l’immediatezza e la semplicità con cui sono mostrati i dati. Ad esempio se si desidera sapere il valore di mercato di una pittura di medie dimensioni di Mario Schifano un semplice pannello ci dirà in modo evidente il reale valore di mercato e l’andamento nel corso degli ultimi anni.
Quello di ValutaOpere è un servizio, a differenza di ArtPrice, che si rivolge maggiormente ai collezionisti o aspiranti tali piuttosto che ad operatori professionali. A differenza di quest’ultimo, inoltre, si sofferma solo sul mercato italiano dell’arte moderna e contemporanea.
ArsValue
– ArsValue: a differenza dei due precedenti servizi, che sono utilizzabili pagando un abbonamento mensile o annuale (seppur per ValutaOpere molto contenuto nei costi) si tratta di un servizio gratuito. In questo caso il focus è quasi esclusivamente sul mercato delle aste in Italia, anche se è in corso un’espansione all’estero, e sono davvero tanti i dati a disposizione.
Lo svantaggio, però, è rappresentato dal fatto che non sono disponibili dashboard per artista o tipologia di opera tramite le quali avere una fotografia immediata del valore di mercato.
Quello che deve fare l’artista nel caso di ArsValue è andare alla ricerca dei valori di aggiudicazione nelle singole aste passate sul portale.
Il servizio, infine, non copre tutte le case d’asta italiane e questo può essere considerato uno svantaggio ulteriore. C’è da ricordare, però, che si tratta di un portale storico nel mondo dell’arte, seguito e sviluppato in maniera impeccabile e gratuito per gli utilizzatori finali. In conclusione è più una sorta di marketplace piuttosto che uno strumento di analisi.
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